ROMA – Daniela Santanchè contro tutti, e tutto il Pdl (o quasi) contro Daniela Santanchè. La Santanchè nei giorni scorsi aveva tuonato che “il Pdl non esiste più”, che è “un mondo finito”, che “devono dimettersi Alfano e i coordinatori”. “In questo momento abbiamo un mercato elettorale ma non abbiamo il prodotto”, ha quindi aggiunto l’onorevole.
Si è messa a fare la rottamatrice in casa Pdl: non ha usato mezzi termini per definire la situazione interna al suo partito, sottolineando la necessità di ricostruire da capo il centrodestra. Ma il sospetto , lecito, è che la “Nikita del Cavaliere”, come l’ha definita Salvatore Merlo sul Foglio, parli proprio per bocca di un Berlusconi ormai sempre più sfuggente, che non si fa più vedere, né fotografare. Ma gli altri nel Pdl non hanno gradito: tranne la Biancofiore tutti si sono scagliati contro Santanchè, per primo Angelino Alfano che ha detto “no agli sfascismi”. Pronta la replica della Santanchè: ”Io rispetto i giudizi del segretario e amico Angelino Alfano, ma questa volta forse si è confuso se per ‘sfascita’ intendiamo chi sfascia. Stia attento perché lui ha preso in mano un partito al 22% e ad oggi naviga intorno al 15% dopo aver perso fragorosamente le elezioni amministrative”.
Giovedì mattina Giuliano Cazzola ha replicato alla Santanchè in modo altrettanto diretto: “Propone di cacciare i parlamentari del Pdl che appoggiano il governo di Mario Monti, sarei onorato di stare ai primi posti nella sua lista di proscrizione. Anzi credo proprio di averne diritto”.
Un altro deputato del Pdl, Sergio Pizzolante, si appella direttamente a Berlusconi: “Spero, anzi ne sono certo, che prenderà le distanze da chi attacca storie e persone che lo hanno sostenuto con determinazione e amore”, censurando il fatto che “la Santanchè attacca il gruppo dirigente che ha scommesso su Alfano che rappresenta, come dimostrano anche gli ultimi sondaggi, l’ultima possibilità di rinnovamento del Pdl e del centrodestra”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Jole Santelli: “Non mi meraviglia che Daniela Santanchè attacchi il Pdl ed il suo segretario Alfano. In fondo non è mai stata d’accordo con la costruzione del nuovo partito, tanto da essersi candidata nel 2008 contro Berlusconi”.
Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, “l’ipotesi della Santanché è quella di distruggere totalmente il Pdl per dar vita non si sa bene a che cosa, in attesa di un’improbabile palingenesi fatta non si sa bene da chi. Non c’è dubbio che siamo arrivati all’ora di scelte tanto serie e ponderate, quanto chiare perché un partito deve dare una risposta coraggiosa e forte a tutti, agli avversari e anche a un fuoco amico”. Secco il commento di Gaetano Quagliariello: “Se prevale la linea Santanchè, per lealtà e per rispetto nei confronti degli altri e di me stesso, io mi chiamo fuori”.
Tra chi prende le difese della Santanchè c’è Michela Biancofiore: ”Sono mesi che alcuni notabili del partito, quelli che lo hanno portato dal 40% al 15 % e che in ogni azienda sarebbero stati licenziati all’istante, aizzano Alfano contro la parte sana del Pdl, quella più autenticamente berlusconiana . Cioè portatrice di consenso, rivoluzionaria ed in empatia con la gente. E sono mesi che chiedo ad Alfano, tramite media, di non lasciarsi trascinare al fondo e di continuare ad avere fiducia nell’unico al quale deve la sua fulminante carriera : Silvio Berlusconi”.
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