Sant’Antimo, elezioni comunali truccate? 321 schede a casa, già “votate”

Sant'Antimo, elezioni comunali truccate? 321 schede a casa, già "votate"
Sant’Antimo, elezioni comunali truccate? 321 schede a casa, già “votate” (foto d’archivio Ansa)

SANT’ANTIMO – Elezioni truccate a Sant’Antimo? Tre persone sono state arrestate dai carabinieri nel paese in provincia di Napoli, dove sono in corso le elezioni comunali. Nella casa dove si trovavano i tre, i militari hanno fatto irruzione trovando 321 tessere elettorali, in ognuna delle quali era inserito un facsimile della scheda di voto con l’indicazione dei candidati da scegliere.

I tre arrestati sono il proprietario dell’abitazione, incensurato, e altre due persone che erano con lui. Su disposizione della Procura i carabinieri stanno restituendo le 321 tessere elettorali ai titolari, onde consentire loro l’esercizio del voto. A tutti costoro viene anche chiesto quando e per quale motivo la tessera fosse stata consegnata ad altri. Intanto il voto a Sant’Antimo prosegue.

La città conta circa 34mila abitanti. L’amministrazione uscente è guidata dal sindaco Francesco Piemonte, alla guida di una amministrazione di centrodestra, che non si è ripresentato. Sei i candidati sindaco in lizza: Aurelio Russo (Pd più civiche), Nicola Chiantese (M5s), Corrado Chiariello (Fi, Nuovo Psi e civiche), Adriana Palladino (Udc), Giuseppe Italia (Dema e una civica), Salvatore Castiglione (Fdi più civica). Al momento non si conoscono i nomi degli arrestati né è stato reso noto il nome dei candidati indicati nei facsimile di scheda contenuti nelle tessere elettorali.

Spiega il Mattino in un articolo a firma Marco Di Caterino:

Nelle schede, come hanno accertato i carabinieri della compagnia di Giugliano, diretta dal capitano Antonio De Lise, era segnato il nome di consigliere comunale, ricandidato per questa tornata elettorale.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, le tre persone arrestate si erano fatte consegnare le schede elettorali, dentro le quali era stato scritto il nome del candidato da votare, dietro il pagamento di una somma oscillante tra i 30 e 50 euro. Agli atti le dichiarazioni di alcuni elettori che avevano consegnato la loro scheda elettorale alle tre persone arrestate.

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