Sarah Scazzi, arriva la proposta della Lega: 41 bis anche per omicidi efferati

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Carcere duro, isolamento e sospensione dei benefici carcerari, non solo per i delitti mafiosi o per terrorismo, ma anche per chi commette omicidi particolarmente efferati, come quello di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa, forse dallo zio e dalla cugina, lo scorso 26 agosto. E’ questa la proposta della Lega formalizzata al Senato in un ddl che porta la firma del capogruppo del Senato, Federico Bricolo, e dei senatori Lorenzo Bodega e Sandro Mazzatorta, messo a punto anche con un occhio alla vicenda dell’ uccisione di Sarah che ormai viene definito per la rilevanza mediatica ”il delitto dell’ anno”.

”Basta con il buonismo per chi commette delitti efferati come quello di Avetrana” spiega Bricolo in una conferenza stampa. ”Non è possibile vedere queste persone uscire dal carcere dopo pochi anni e rifarsi una vita e nel nostro Paese ci sono tanti esempi di questo genere” sottolinea Bricolo spiegando che questa proposta viene incontro ad una ”esigenza posta dalla gente”.

”Noi proponiamo che chi compie questo tipo di reati – spiega il senatore Sandro Mazzatorta, capogruppo della Lega in commissione Giustizia – debba espiare almeno i tre quarti della pena e 26 anni in caso di condanna all’ergastolo. Oggi c’e’ un doppio binario: uno per i terroristi e i mafiosi e uno per tutti gli altri. Noi chiediamo che a questi reati efferati si applichi un regime penitenziario differenziato simile al 41 bis”.

Il disegno di legge introduce nel codice penale due nuovi articoli, il 41 ter, da applicare in ‘situazioni di grave allarme sociale emergenti nella società civile’ e il 58 quater che vieta la concessione di benefici a chi è condannato per questi omicidi efferati. La facoltà di applicare la sospensione di benefici in carcere e applicare le restrizioni spetta al ministro della Giustizia anche su richiesta del ministro dell’Interno. Per il concetto di delitto efferato si fa riferimento all’ articolo 576 del codice penale sulle aggravanti nel commettere un omicidio. Tra le misure previste dal ddl: un colloquio ogni 2 mesi videoregistrato, un’ora al giorno d’aria e al massimo con un’altra persona. Una volta che si è condannati ci sarà, tra le altre cose, il divieto di lavoro esterno, permessi premio e detenzione domiciliare.

”Di fronte a sdegno e allarme sociale occorre reagire tutelando i cittadini” dice Mazzatorta mentre la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, presente alla conferenza stampa, lamenta che ”ci si dimentica delle vittime troppo occupati come siamo sul recupero e la rieducazione di chi ha commesso un omicidio che spesso esce prima del tempo. La severita’ deve servire da esempio”.