Scandalo rimborsi Lombardia, Galli: “Restituiti soldi per nozze di mia figlia”

Stefano Galli, Consigliere Regionale Lega in Lombardia

MILANO – ”Cari amici di Facebook, vi comunico che ho provveduto a rimborsare interamente alla Regione Lombardia, le spese sostenute per il ricevimento matrimoniale di mia figlia, che erroneamente erano state inserite nella mia personale lista dei rimborsi”. Lo ha scritto sul social network il capogruppo della Lega in Lombardia, Stefano Galli.

Contattato telefonicamente da alcuni giornali, Galli ha confermato di aver già effettuato un bonifico. “Mi rendo conto benissimo – prosegue il suo post su Facebook – che si tratta, nonostante tutto e nonostante la restituzione, di una macchia indelebile su più di 25 anni di politica condotta sempre in maniera onesta e trasparente e che per questo episodio avrò pesanti ripercussioni”.

Galli è indagato dalla Procura di Milano per peculato, ovvero per aver utilizzato soldi pubblici a scopo personale. E’ di circa 2 milioni di euro il totale delle spese contestate ai 22 consiglieri dei 40 regionali lombardi. Alcuni consiglieri avrebbero speso oltre 100 mila euro in cinque anni, tra il 2008 e il 2012, mentre altri circa 30 mila euro in tre anni. Tutti, secondo i pm, avrebbero utilizzato denaro pubblico che spettava ai gruppi consiliari per spese “estranee” al loro mandato.

Galli in particolare avrebbe utilizzato soldi pubblici per pagare il matrimonio di sua figlia. E la restituzione del denaro è decisamente una “accusatio manifesta”.  “Chi mi conosce davvero – scrive ancora Galli – sa che, se avessi voluto, arricchirmi avrei accettato le centinaia di migliaia di euro che mi sono state offerte per influenzare appalti di pubblicità negli ospedali lombardi, un tentativo di corruzione che io avevo prontamente denunciato. Non avrei certo rischiato di rovinare la mia vita per 6.000 euro“.

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