ROMA – “Dal 1985 fino a quando mi sono insediato per quei locali non è stato pagato nemmeno un euro, per un terzo di secolo sono stati in concessione gratuita. Io ho detto che coloro che hanno un profitto da un locale del comune devono pagare il prezzo di mercato, per coloro che fanno attività sociali bisogna applicare la legge, non possiamo più dare un locale gratis, dobbiamo darlo a un prezzo scontato come indicato dalla legge. La vera notizia è che per la prima volta ho cominciato a farli pagare”.
A parlare è il sindaco di Roma Ignazio Marino a Ballarò in merito all’affitto di una struttura alla cooperativa 29 giugno. Marino ha annunciato per questo di aver querelato un quotidiano “che ha scritto che ha fatto uno sconto”.
A proposito di Salvatore Buzzi, l’uomo che tramite la cooperativa 29 giugno riusciva ad accaparrarsi gli appalti dal Comune, Marino ha detto:
“Incontrai Buzzi in campagna elettorale perché andai nella cooperativa. E ancora oggi ritengo che cooperative di quel tipo, che mirano a reinserire socialmente una persona che ha sbagliato nella vita, sono utilissime. Altrimenti se escono dal carcere e non vengono inserite al lavoro finiscono per tornare a delinquere. Posso anche dire che di quella giornata ho un ricordo positivo, sono stato incoraggiato dal vedere persone che uscite dal carcere e riprendevano a lavorare”.
Poi un accenno alle richiesta di scioglimento del Comune portate avanti da M5s e Fi:
“Quello che chiedono le destre e quello che chiede il M5s, cioè che si sciolga il Comune è proprio l’obiettivo che si è posto la mafia. La mafia nelle intercettazioni delle ultime settimane diceva ‘fate cadere Marino e si sciolga il Comune’. Io capisco che evidentemente nella loro visione del mondo FI e il M5S pensano che se vince la mafia è meglio perché così veniamo tutti definiti mafiosi...E invece ci sono coloro che mafiosi non sono”.
Marino ha aggiunto:
“Quanto al M5S, io credo che la pattuglia del Movimento Cinque Stelle che sta qui in Campidoglio è di persone per bene. Ma se lo sono davvero perché non vogliono condividere con la giunta una responsabilità di governo? Perché ogni volta che si devono prendere decisioni insieme scappano a gambe levate?”
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