ROMA – Soldi e regali, dati a partiti di destra e di sinistra, per ottenere favori dagli amministratori pubblici locali. Sara Menafra del Messaggero, citando le carte dell’inchiesta Mondo di Mezzo, prova a ricostruire i movimenti di denaro delle persone coinvolte nella vicenda cosiddetta Mafia Capitale.
Ecco alcuni esempi descritti da Menafra:
Ad esempio, il Comitato Bonino, che avrebbe ricevuto 10mila euro per le elezioni 2010; Sabrina Alfonsi, presidente del primo municipio di Roma che ha ricevuto in tutto 5mila euro; Emiliano Sciascia del quarto; Nicola Gallo (probabilmente eletto con Generazione Italia a Frascati). Se alla Fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno sarebbero arrivati 60 mila euro (ma nel capo di imputazione si parla di 75mila), 30mila euro sarebbero invece stati destinati alla campagna elettorale del sindaco Ignazio Marino, oltre a 5mila euro per Luigi Nieri, 10mila per l’ex assessore Daniele Ozzimo, 5mila euro per Mirko Coratti.
Ma, spiega Menafra, non ci sono solo soldi destinati alle campagne elettorali:
Nel capitolo delle dazioni illecite, per Mirko Coratti i conti cambiano, visto che ottiene 150mila euro, più i mille euro mensili al suo segretario, Franco Figurelli. Claudio Turella, responsabile del servizio giardini del comune di Roma, noto perché nel corso della perquisizione gli hanno trovato 570mila euro in contanti, nella colonna «dazione» riceve 40mila euro per l’emergenza maltempo più 30mila per le piste ciclabili.
L’ex Ad di Ama Franco Panzironi 120mila euro per un appalto da 5 milioni, 40mila euro nel 2013 e altrettanti promessi ma mai ricevuti. Carlo Pucci, procuratore con incarico di Direttore commerciale della Eur Spa, fondamentale per l’organizzazione, dopo l’arresto di Riccardo Mancini, ottiene 5mila euro mensili «senza che siano specificate le coordinate temporali», spiega l’informativa. Per il solo piccolo comune di Sant’Oreste, l’associaizone spende 65mila euro, compresi i 30mila al sindaco Sergio Menichelli.
Il consigliere regionale pd Eugenio Patané ottiene 10mila euro. Infine ci sono le promesse fatte e non mantenute, come quelle a Emanuela Salvatori, responsabile dell’ufficio Rom e sinti che chiede senza ottenerlo l’assunzione della figlia, mai avvenuta.
E poi, continua Menafra, ci sono quelli che chiedono:
Persino Brigidina Paone, pensionata, «assunta per chiamata diretta del sindaco Marino in qualità di collaboratrice all’Assessorato alla casa», chiede qualcosa. All’organizzazione fa un favore non da poco: la riduzione del 80% del valore di alcuni immobili del comune in dismissione, tra i quali la sede della 29 giugno. Ma bisogna pagare. Buzzi spiega l’affare al suo braccio destro. Buzz. «a Paone c’ha un prezzo qui… il prezzo è la figlia». Garronne: «Bisogna fa un contratto a du anni… no!? » Buzzi: «No… otto mesi…tanto (inc.) c’ha cinque figli poraccia…»
Tommaso Liuzzi, ex presidente e amministratore delegato dell’azienda pubblica Astral, e legato a Luca Gramazio, chiede posti di lavoro. E’ gennaio 2013, quando Buzzi favorisce «l’assunzione di quattro persone segnalate. Lo chiama una segretaria annunciando che avrebbe dovuto fare il colloquio un operaio. Buzzi conferma: «Faglie un colloquio e vicino alla scheda ci metti Gramazio, Luca Gramazio».