Schifani protesta ma “no elezioni”, basterebbe un Tg? Mario Ajello intervista

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2013 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA
Schifani protesta ma "no elezioni", basterebbe un Tg? Mario Ajello intervista

Renato Schifani (foto Lapresse)

ROMA – Renato Schifani, intervistato da Mario Ajello per il Messaggero di Roma, ha fatto la faccia feroce:

“Siamo determinanti nel nuovo patto di coalizione e chiediamo pari dignità nell’informazione della Rai. […] Il governo Letta si regge in Senato sui voti del nostro partito”.

In realtà Renato Schifani rivela di avere le armi spuntate, quando esclude la possibilità di elezioni anticipate a maggio 2014:

“Le probabilità sono inesistenti. Il voto sarebbe un danno irreparabile per il Paese. Che non può sicuramente subire questo oltraggio da parte della politica”.

Infatti ripiega sull’appello ai principi:

“In politica non si ragiona sulla base dei rapporti di forza, ma sulla base del reciproco rispetto della dignità tra alleati. Questo governo stipulerà a gennaio un patto di coalizione, che chiediamo anche noi per individuare linee strategiche che qualifichino ulteriormente l’azione dell’esecutivo”.

Le condizioni del Ncd di Angelino Alfano di cui Schifani fa parte sono:

“1. Riduzione della spesa improduttiva.

“2. Ogni euro di taglio di questa spesa dovrà comportare la riduzione di un euro dell’imposizione fiscale.

“3. Un grande processo di semplificazione e di snellimento delle procedure amministrative.

“4. Una rivoluzione coraggiosa che consenta al cittadino o all’impresa di avere garanzie su tempi certi per il rilascio di autorizzazioni o di pareri.

Mario Ajello fa notare che sulla riforma del lavoro, che è il tema dei temi, Renzi è già partito in quarta e tutti gli altri sembrano arrancare. Renato Schifani replica:

“Non mi pare tanto che il Pd sia partito in quarta. Perchè subito sono cominciati i veti interni. Ciò la dice lunga sul fatto che a sinistra, quando si parla di riforma del lavoro, immediatamente i blocchi della conservazione si attivano con efficacia. Noi siamo per una riforma coraggiosa. Che valorizzi l’apprendistato quale elemento di saldatura tra la formazione e il lavoro e più significativamente la trattativa tra le parti per la fissazione di regole che disciplinano il rapporto lavorativo”.

La risposta è un po’ fumosa e incomprensibile, ma saprà lui cosa vuole dire.

Quanto a Renzi

“deve dimostrare di essere coerente con quanto ha detto nella campagna per le primarie e noi saremo altrettanto coerenti con quanto detto in occasione della nostra non adesione a Forza Italia:

“1. Stabilità dell’esecutivo nell’interesse degli italiani.

“2. Puntuale realizzazione di alcuni punti programmatici rigorosamente di centrodestra. Noi privilegeremo i fatti agli annunci”.

Ancora fumo. Poi però veniamo alla sostanza: la tv:

“Lamentiamo, e ci muoveremo nelle dovute sedi al più presto, del fatto di essere ignorati sistematicamente dal servizio pubblico della televisione. Che si occupa in maniera esclusiva delle prime tre forze politiche. E cioè Pd, Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Questo è un fatto grave, perchè la Rai dovrebbe dare parità di spazio a maggioranza e a opposizione e, all’interno della maggioranza, a tutti i soggetti che ne fanno parte. Non so se esista un patto per oscurarci, non posso escluderlo nè confermarlo. La realtà comunque è sotto gli occhi di tutti. Una realtà attraverso la quale la Rai sta sistematicamente ignorando una forza di maggioranza”.

Mario Ajello traduce: “State chiedendo qualche poltrona di rete o di tiggì?”.

La negazione che conferma:

“Nient’affatto. Chiediamo soltanto il rispetto delle regole”.