ROMA – La Uil ha annunciato di uscire dal protocollo d’intesa che detta le linee guida da seguire in caso di sciopero. Un accordo che definisce tutte le garanzie per i servizi essenziali.
Ecco cosa accadrebbe se quelle norme non dovessero essere più rispettate, le conseguenze sarebbero rilevanti soprattutto pensando a comparti come la sanità o la scuola, ma anche la chiusura totale di Istituti di ricerca, magari anche poco noti, rischierebbe di avere un impatto di non poco conto
SANITA’. Il personale sanitario non darebbe più la certezza di essere presente con un numero minimo di persone negli ospedali. Si tratta dei cosiddetti contingenti, dottori, infermieri e altri lavoratori del settore esonerati dallo sciopero per garantire la continuità delle relative prestazioni, in modo tale da non fa mancare servizi indispensabili come il pronto soccorso, la rianimazione, il servizio ambulanze.
SCUOLA. Non sarebbero più assicurate le prestazioni indispensabili, tali da garantire lo svolgimento degli scrutini e degli esami finali. Insomma potrebbe saltare la maturità. Verrebbe a mancare la vigilanza sugli studenti, sopratutto se minorenni, ma anche sugli impianti e tutte le altre apparecchiature presenti negli istituti scolastici.
ENTI DI RICERCA. Si va dall’Istituto di geofisica e vulcanologia (Invg) all’Istituto per la protezione ambientale (Ispra). Tutti organi chiamati ad assicurare servizi essenziali, come il monitoraggio dei terremoti, delle eruzioni, il controllo di rischi ambientali imminenti, o la vigilanza sull’inquinamento in situazioni di emergenza.