ROMA – “Non fate gli struzzi”, “un po’ di sana autocritica no?” e ancora “il treno arriva solo una volta e noi del Movimento 5 stelle lo abbiamo perso”. La sconfitta del Movimento 5 stelle alle elezioni amministrative scatena la rivolta dei militanti sul web, scrive Annalisa Cuzzocrea su Repubblica. Beppe Grillo diceva del test delle elezioni: “Siamo candidati in 200 comuni. Le politiche sono un’altra cosa, ma certo questo voto conta”, ma i dubbi tra i militanti cominciano a nascere.
La Cuzzocrea riporta i commenti di alcuni utenti della rete su Repubblica:
“Sperava nel flop del Pd, puntava ai delusi del centrosinistra, ha perso. E la base non glielo perdona. I commenti sul blog piovono duri come pietre: «Sono allibito, leggo dei commenti stile “va bene così” e simili. Proprio vero! Il movimento degli struzzi!», scrive Giovanni. Poi attacca «l’inconcludente inazione di 163 parlamentari». Erica chiede: «Ma un po’ di sana autocritica non farebbe bene al Movimento? Possibile che si sia capaci solo di dar la colpa agli altri del risultato deludente di oggi?». E Lino: «Ma quando perdiamo le elezioni cosa succede? Si dimette Beppe? Casaleggio si taglia i capelli? Il blog si spegne due minuti in segno di lutto? È una domanda seria: cosa succede?».
Rincara la dose Rosolino da Fondi: «Caro Beppe e popolo del M5S, come ho detto in altri commenti il treno arriva una sola volta e l’abbiamo perso e loro si sono compattati e continuano a fare i loro porci comodi. Sono un po’ deluso perché potevamo appoggiare il Pd e ricattarlo come fa il Pdl e nel contempo fare le riforme che questo Paese aspetta da tanti anni»”.
La diaria, la disinformazione, i “vaffa”. La rete ora chiede il conto a Grillo e chiede spiegazioni al Movimento 5 stelle, scrive Cuzzocrea:
“Al Senato il “consiglio” di non commentare i risultati delle amministrative arriva dall’ufficio di comunicazione e viene rilanciato da Vito Crimi. In realtà qualcuno lo ha già capito. Il risultato elettorale apre una breccia anche tra i più ortodossi, che cominciano ad ammettere gli errori fatti. Non è solo colpa della “stampa cattiva”, se vengono fuori i messaggi sbagliati, sesi parla solo di diaria, ma anche dell’incapacità di tirare fuori temi forti, di dettare l’agenda”.
La risposta ora secondo Massimo Artini è andare in televisione, scrive Repubblica:
“Certo dispiace perdere città come Roma, o Siena, ma questo risultato potrebbe aiutarci ad aggiustare il tiro. Chi ha pensato di non porsi con umiltà davanti a certe problematiche cambierà atteggiamento. In queste ore nelle chat è venuto fuori questo: dobbiamo essere meno saccenti, l’umiltà deve essere alla base. Gli argomenti li abbiamo, e forti. Qualcuno di noi dovrà andare in tv a tirarli fuori”.
E intanto Francesco D’Uva e Alessio Villarosa attaccano i media e spiegano:
“«I media ci hanno massacrato. A sentir voi sembra che stiamo qui tutto il giorno a parlare di diaria, e invece ci ammazziamo di lavoro». «Nessuno ha spiegato che l’accordo con il centrosinistra non è stato fatto perché loro hanno rifiutato un candidato come Rodotà», dice D’Uva, che però poi ammette: «Nella comunicazione abbiamo fatto degli errori». «Preparerò un report su tutte le bugie della stampa », dice ancora Villarosa”.
Per il Movimento 5 stelle e per Beppe Grillo ora è il momento delle spiegazioni agli elettori, delusi dai risultati, mentre anche i parlamentari 5 stelle cominciano ad ammettere le colpe, come Adriano Zaccagnini che dice: “Abbiamo sbagliato a dire sempre no, ora dobbiamo guardare all’interno per migliorare”.
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