ROMA – Scuola. 100mila insegnanti assunti (anche di più) ma senza cattedra fissa. Il piano scuola del Governo Renzi secondo le linee guida del ministero dell’Istruzione punta ad assumere 100mila docenti (si può arrivare fino a 120mila) nel triennio 2015-2018. Assunzioni che stabilizzano parzialmente il vasto precariato scuola ma che non significano automatica assegnazione di una cattedra fissa.
Il progetto prevede la razionalizzazione e la copertura funzionale di “spezzoni” di cattedre, organici funzionali, turn-over, supplenze annuali e sostegno, in pratica i buchi nell’organico cui oggi mettono una pezza 120mila supplenti precari.
Mai più supplenti? E’ a questi 120mila precari che si riferisce il ministro Stefania Giannini quando dichiara “mai più supplenti”. Nel senso che verranno sottratti al precariato ma non verranno assunti come professori di ruolo; nel senso che non ci saranno più insegnanti non abilitati. Saranno, se la riforma andrà in porto, arruolati come docenti in organico di funzione flessibile.
Cioè assunti ma senza cattedra a disposizione dei presidi magari di più scuole vicine sul territorio. Finché la cattedra resta disponibile dunque non cambierà il supplente di anno in anno e gli studenti potranno avere lo stesso prof, poi si potrà accedere ad altri posti”. (Gianna Fregonara, Corriere della Sera)
Metà assunzioni dalle graduatorie a esaurimento, metà dal nuovo concorso. La metà dei posti sarà assegnato attingendo dalle graduatorie a esaurimento, dove stazionano circa 154mila precari “storici”.
Per il restante 50%, cioè gli altri 50mila posti, verrà bandito un nuovo concorso, magari, secondo i piani del Miur, già a inizio 2015, con le prove che potrebbero svolgersi nell’autunno, e i vincitori entrare in servizio a partire dall’anno scolastico 2016-2017. Chi supererà l’esame verrebbe assunto in prova per un anno, superato il quale si firmerebbe il contratto definitivo.
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