Scuola, Matteo Renzi: “Riforma dal basso, la scriviamo insieme entro febbraio”

Scuola, Renzi: "Riforma dal basso, la scriviamo insieme entro febbraio"
Scuola, Renzi: “Riforma dal basso, la scriviamo insieme entro febbraio”

ROMA – “Da qui al 28 febbraio scriveremo i testi” della riforma della scuola, “il decreto e il disegno di legge che presenteremo in Parlamento”. Così il premier Matteo Renzi in un video apparso sul sito del governo e sulla sua pagina Facebook, invita gli italiani a contribuire a quella che definisce “la più grande riforma dal basso mai fatta in un Paese europeo”. E aggiunge: “Sarà entusiasmante. Se riparte la scuola, riparte l’Italia. Ci stiamo credendo e investendo”.

“I contributi ricevuti” nella consultazione “devono entrare nella fase conclusiva”, ha spiegato Renzi. Da qui al 28 febbraio gli italiani potranno inventare La buona scuola che vorrebbero.

“Si deve entrare nel merito: sull’assunzione degli insegnanti, sulla valutazione e l’investimento sul merito, sull’alternanza scuola-lavoro, sull’investimento sulle nuove materie che poi sono le vecchie valorizzate (diritto, arte, economia, educazione motoria, inglese, con un investimento sulle lingue)”, ha spiegato presidente del Consiglio.

Ma, è il monito di Renzi in occasione del ritorno sui banchi di scuola opo le vacanze natalizie, “dobbiamo prenderci un impegno reciproco”:

“Dopodomani tornate a scuola, non sarà piacevole per tanti di voi, ma guardiamoci negli occhi e prendiamoci l’impegno a considerarla non una delle riforme del governo, ma la riforma fondamentale per restituire dignità e bellezza al Paese. Se riparte la scuola, riparte l’Italia. Ci stiamo credendo, lavorando, investendo, mettendoci tanti soldi, sapendo che non si tratta semplicemente del cambio di qualche regola amministrativa ma della necessità che l’Italia torni a essere se stessa, investendo nel capitale umano, nell’educazione, nella libertà di pensare al futuro e non solo al passato. Continuate a inviare suggerimenti, proposte – conclude – Sarà entusiasmante che questo percorso iniziato un po’ in sordina diventi la più grande riforma dal basso mai fatta in un Paese europeo”.

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