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Buona Scuola (e Renzi) promossi in Senato, ma è caos dentro e fuori dall’Aula

di Maria Elena Perrero |25 Giugno 2015 19:50

Maria Elena Boschi (Foto Lapresse)

ROMA – La riforma della “Buona Scuola passa l’esame del Senato, il premier Renzi passa il nuovo esame della fiducia. A Palazzo Madama il maxiemendamento presentato dai relatori Francesca Puglisi (pd) e Franco Conte (Ap) in commissione Istruzione al Senato ha ottenuto 159 sì e 112 no, passando con 23 voti di margine sulla soglia di maggioranza.

Ma le opposizioni hanno dato battaglia. Su Twitter Beppe Grillo ha scritto: “Hanno ucciso la scuola pubblica”. Mentre in Aula i parlamentari del Movimento 5 stelle hanno esposto cartelloni con la scritta “R. I. P. scuola pubblica”.

Proteste anche da parte dei senatori leghisti, che hanno esposto cartelli con su scritto “Fuori i bulli dalla scuola” e hanno definito la riforma “vasellina” per gli studenti. I senatori di Sel hanno indossato magliette bianche con la scritta “libertà di insegnamento” e “diritto allo studio” contro il ddl.

Fuori da Palazzo Madama, in diverse città italiane, gli studenti si sono imbavagliati in segno di dissenso. La decisione di procedere con il voto di fiducia è stata criticata anche dai sindacati, che, unitariamente, hanno parlato di “ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del Parlamento e del Paese”.

La riforma prevede, tra le altre cose, il “super preside” con il potere di scegliere e di valutare i professori e il piano straordinario di assunzioni (100mila) che dovrà attuarsi nei prossimi mesi, ma anche sgravi sulle donazioni alle scuole paritarie (private, quindi).

 

 

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