Scuola, proposta del Pdl: “Sia obbligatoria la storia del cristianesimo”

ROMA – Dopo quella di Gabriella Carlucci (Pdl) sui libri di testo, arriva in commissione Giustizia della Camera un’altra proposta di legge sulla scuola destinata a far discutere. Il testo, assegnato giovedì 21 aprile alla commissione presieduta da Valentina Aprea (Pdl), che ha come prima firma quella di Fabio Garagnani (Pdl), separa definitivamente l’insegnamento della Storia da quello della Filosofia (ci vorranno due professori diversi) e impone, tra l’altro, l’obbligo di insegnare le origini cristiane.

”La necessità di delineare principi in base ai quali elaborare un metodo più appropriato per un corretto e non strumentale insegnamento della storia, quella contemporanea in special modo, e’ avvertita con forza”, avverte Gragnani nella sua relazione. Lo studio della storia, per il deputato del Pdl, svolge una ”funzione centrale nel processo formativo fin dagli anni dell’ infanzia: le categorie storiche sono una delle chiavi di lettura fondamentali di tutta la realtà e lo studio della storia ha un ruolo fondamentale nella strutturazione della memoria e della coscienza nazionale e di gruppo”.

La storia, aggiunge Garagnani, ”tende a utilizzare tutte le scienze umane e sociali e a raccordare incessantemente tra loro fatti politici ed economici, culturali e religiosi. E’ strumento di maturazione culturale e civile del giovane e per questo deve essere insegnata tenendo conto di tutti i filoni della storiografia e con grande rigore scientifico”. Obiettivo ”massimo” della proposta di legge è pertanto quello di ”valorizzare lo studio della storia con docenti estremamente preparati e motivati” e dunque di sdoppiare l’insegnamento di storia e filosofia ”negli istituti, come i licei, ove le due materie fanno riferimento allo stesso docente”.

Infine, conclude il parlamentare, ”si prevede obbligatoriamente l’insegnamento della storia delle origini cristiane e dei momenti principali della storia del Cristianesimo, come elemento costitutivo della formazione degli studenti, in un’ottica non confessionale, ma educativa, con un approccio pluralista ma il piu’ possibile obiettivo, sull’ influsso del Cristianesimo nella formazione della civilta’ e della cultura del nostro Paese”.

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