Scuola a settembre cosa cambierà Scuola a settembre cosa cambierà

Scuola, a settembre ingressi scaglionati e orari ridotti: a rischio il tempo pieno

La scuola a settembre sarà profondamente diversa: orari di ingresso scaglionati, moduli orari ridotti, presenze al pomeriggio e al sabato.

La scuola a settembre non sarà come prima.

I banchi saranno acquistati entro il prossimo mese da Domenico Arcuri. Il commissario per l’emergenza accelera sugli acquisti dopo le critiche arrivate dai presidi e non solo, sperando in questo modo di spegnere le polemiche.

Ora l’altro rebus da risolvere per il rientro a scuola è legato agli orari.

Secondo le linee guida andranno rimodulati per evitare gli assembramenti degli studenti.

L’ipotesi è stata formulata dai sindacati della scuola che venerdì scorso hanno messo a confronto gli attuali orari del tempo scuola con quelli che dovrebbero essere applicati per le nuove misure di sicurezza.

Il paragone è stato reso pubblico in un documento di cui parla Valentina Santarpia sul Corriere della Sera: 

Scuola dell’infanzia

Scrive la Santarpia:

“Partiamo dalla scuola dell’infanzia. Attualmente il tempo scuola è di 40 ore settimanali (cinque giorni per otto ore giornaliere), con due docenti per ogni sezione, e 25 ore di presenza per ogni docente, che condivide in compresenza con l’altro docente 10 ore”.

“Cosa suggeriscono le linee guida? Moduli orari da 40 minuti (da attivare preferibilmente con 2 sezioni), con 37,5 moduli ogni docente (25 ore)”.

Attualmente gli studenti entrano in classe in un arco temporale che va dalle 7,30 alle 9.00.

Questa fascia oraria andrà ora concordata con i genitori insieme alla fascia d’uscita.

Scuola primaria

Ancora Il Corriere:

“La scuola primaria è probabilmente quella che rischia di più. Il tempo scuola dipende: può essere da 24 – 30 – 40 ore (su cinque giorni settimanali)”.

“Il modello tempo pieno è di 40 ore, ovvero con il pranzo a scuola, due docenti per classe, 22 ore a docente e una compresenza di 4 ore”.

“Cosa suggeriscono le linee guida? Moduli orari da 40 minuti (da attivare su un corso intero), 33 moduli per ogni docente”.

Ma ci sono molte scuole, soprattutto a Milano, avvertono i sindacati, che non avendo abbastanza docenti non riusciranno ad attivare il tempo pieno, con gravi difficoltà per le famiglie”.

Scuole Medie

Qui il tempo va dalle 30 fino alle 36 ore del tempo prolungato. I giorni sono 5 o 6 e i docenti hanno un orario  di 18 ore settimanali.

Il Corriere spiega:

“Cosa suggeriscono le linee guida? Moduli orari da 45 minuti (6 x 5 giorni o 5×6 giorni), con 24 moduli per ogni docente. Per ogni classe residuano 10 moduli da 45 minuti da utilizzare per attività trasversali”.

Presidi scuole secondarie di secondo grado: “Non tutti potranno tornare in aula”

Più complicata la situazione dei licei.

Il perché lo spiega il preside del liceo Democrito di Casalpalocco a Roma, in un’intervista su Radio Capital di cui parla l’Ansa.

La professoressa Angela Gadaleta spiega: “Ho 1285 allievi con una lunga lista d’attesa e allo stato attuale ci sarà una didattica mista, parte in presenza parte a distanza; solo in alcune classi potranno essere presenti tutti”.

L’alternanza presenza-distanza la dirigente scolastica la sta organizzando in giornate diverse perchè spiega “a mio avviso non è possibile una turnazione nella stessa mattinata perchè a ogni cambio turno serve la sanificazione e si perderebbe oltre 1 ora, nè sono possibili turni pomeridiani, che richiedono altro personale tra docenti e collaboratori scolastici”.

A preoccupare la preside è la distanza di un metro che deve esserci tra gli alunni  “che però non sono statici ma vivaci. Si spostano, si avvicinano ai compagni. Una proposta dal collegio docenti è chiedere al Comitato tecnico scientifico se è possibile, per le classi superiori, far stare i ragazzi con le mascherine, così la sicurezza sarebbe al 100%”.

La dirigente racconta che ci sono stati diversi trasferimenti di docenti.

Sul problema degli spazi la professoressa Angela Gadaleta precisa di essere “stata contattata dal direttore generale dell’ufficio scolastico del Lazio che mi ha assicurato di valutare l’opportunità di un potenziamento degli organici e la chiusura di alcuni spazi esterni per recuperare nuove aree a disposizione”.

Nella scuola secondaria di secondo grado il tempo scuola è attualmente di 30 ore, e l’orario docente di 18 ore.

In questo caso, secondo le linee guida, l’organizzazione e l’orario dovranno variare, nei diversi indirizzi, in base alla presenza del personale non docente e dei docenti di potenziamento.

Anche i genitori in allarme

Come se non bastasse, ad essere allarmati sono anche i genitori. Ciò che preoccupa è l’orario delle lezioni che subirà uno stravolgimento.

Verranno garantite sempre le 40 ore settimanali  ma il normale orario 8:30-16:30 diventerà una rarità. 

TgCome spiega cosa succederà: 

“I genitori che lavorano che scelgono il tempo pieno per necessità. Ad esempio, come riporta Il Messaggero, se si decidesse di aprire gli istituti il sabato mattina, le 8 ore di presenza per 5 giorni a settimana diventerebbero 6 ore e mezzo al giorno per 6 giorni. I bambini uscirebbero quindi alle 15. Se l’ingresso venisse anticipato alle 7:30, invece, gli scolari uscirebbero alle 14”.

E i problemi non finiscono qui:

“Potrebbe capitare di dover uscire da scuola dopo le 17. Se si entrasse alle 9, infatti, l’orario di fine lezione slitterebbe di parecchio e in quel caso si ridurrebbe il tempo a casa per i compiti e per le attività extra-scolastiche”.

C’è poi la questione dei più piccoli.

“Se alle superiori, infatti, l’ingresso scaglionato non dovrebbe causare grossi problemi, non è così per le elementari, dove i bimbi vanno accompagnati a scuola.

Nel caso di figli con età diversa, poi, potrebbero esserci orari di ingresso e uscita diversi per ognuno” (fonte: TgCom, Ansa, Corriere della Sera, Il Messaggero).

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