Sea: Provincia mette all’asta il suo 14,5%. Pisapia accusa F2i sulla quotazione

Sea: la Provincia ha messo all’asta la sua partecipazione dopo il fallimento della quotazione in Borsa

ROMA – La Provincia di Milano mette in vendita la quota della Sea e il mondo della politica meneghino continua a puntare il dito contro F2i. E’ la sintesi della giornata a 72 ore dal ritiro dell’offerta che avrebbe dovuto portare gli scali di Malpensa e Linate in Borsa giovedì prossimo. Insomma, la ferita brucia ancora anche se Asam, la holding dell’Ente presieduto da Guido Podestà, ci ha subito messo un tampone sopra, avviando la gara per vendere il 14,56% in suo possesso. Base d’asta 160,1 milioni di euro, ovvero 4,4 euro per azione.

Un prezzo che valorizza il 100% della Sea 1,09 miliardi contro gli 800 milioni che stavano per venir fuori dalla quotazione e il miliardo e tre emerso dalla vendita del 29,7% a F2i. Il bando sarà pubblicato in settimana e gli interessati avranno 20 giorni per presentare le offerte vincolanti. Insomma, si va di corsa. E il primo candidato all’acquisto è proprio F2i che valuterà l’acquisto del pacchetto, considerando però anche un rafforzamento nella governance. Va detto inoltre che la procedura prevede anche offerte al ribasso e c’è da aspettarsi che ne arriveranno.

Intanto, gli avvocati della Sea sono al lavoro sulla messa a punto dell’esposto targato Giuseppe Bonomi che verrà depositato a stretto giro in Consob (si dice tra stasera e domani). Una volta in mano alla Commissione, i funzionari esamineranno il tutto e se rileveranno gli estremi lo segnaleranno alle autorità giudiziarie. A parlare di danno intanto, oggi, sono stati sia il sindaco di Milano Giuliano Pisapia che lo stesso Podestà. In particolare, il primo cittadino ha spiegato che “il Comune è parte offesa se c’è stato qualcosa di irregolare è la volontà precisa, per scopi non nobili, di arrivare al fallimento della quotazione di Sea. Faremo di tutto perchè se ci sono state responsabilità colpose o dolose, queste vengano individuate per evitare che il Comune subisca conseguenze dannose”.

D’altro canto il presidente della Provincia ha ribadito la necessità di far intervenire la Consob sulla vicenda. “Mi sembra giusto che la Commissione verifichi i comportamenti di ognuno. Vi è una situazione perlomeno anomala e contraddittoria tra ciò che veniva detto 5-6 giorni prima da coloro che hanno sondato il mercato e quello che poi è stato il risultato”.

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