X

E alla seconda il Parlamento si arrende: 3 su 4 votano scheda bianca

di Emiliano Condò |26 Gennaio 2023 19:06

ROMA – Il Parlamento si arrende. Sventola scheda bianca di resa. Perché dopo il flop del patto Pd-Pdl-Scelta Civica e la mancata elezione di Franco Marini che si è fermato a  quota 521, lontanissimo dai 672 voti richiesti per diventare Presidente della Repubblica, ora quasi tutte le forze poltiche si preparano a votare scheda bianca al secondo scrutino.

Lo farà certamente o quasi il Pdl. E lo farà, ed è il dato politico più clamoroso, con tutta probabilità anche il Pd. Lo farà certamente la Lega Nord che pure, in prima votazione, si era allineata compatta su Marini. E l’orientamento di votare scheda bianca è anche quello di Scelta Civica, altro partito parte del “patto” pro Marini.

Gli unici a rimanere compatti sul candidato di bandiera resteranno i grillini: Movimento 5 Stelle continuerà a votare per Stefano Rodotà (forte dei 24o voti del primo scrutinio), cosa che probabilmente farà anche Sel. Il risultato, quindi, sarà a meno di sorprese una votazione quasi spettrale con più di 700 schede bianche e Rodotà solo a prendere qualche centinaio di voti.

Una resa di un Parlamento che, evidentemente, non ha piani B. Di solito, in situazioni di impasse ci si orienta sul candidato di bandiera. Candidato che però c’è solo per Beppe Grillo. Risultato: scheda bianca.

Nel frattempo Angelino Alfano chiede una soluzione condivisa fin dalla quarta votazione. ”Il Pd – le parole di Alfano – comunica di votare scheda bianca alla seconda e alla terza votazione. Ne prendiamo atto e invitiamo tutti a impegnare questo tempo per individuare la soluzione piu’ idonea per eleggere il capo dello Stato alla quarta votazione”.

”Questa mattina – ricorda Alfano –  Franco Marini candidato del Pd a noi posto e da noi lealmente votato, pur non raggiungendo il quorum dei due terzi previsto dalla Costituzione per i primi tre scrutini ha comunque superato la maggioranza degli aventi diritto al voto”.

Scelti per te