Una Camera, conflitto interessi, tagli politica… I suggerimenti dei “saggi”

ROMA – Una sola Camera, nuova legge elettorale, riduzione del finanziamento ai partiti, sviluppo economico equo e sostenibile, legge sul conflitto di interessi. Questi i punti principali della relazione finale dei “saggi” scelti da Giorgio Napolitano.

Per leggere tutti i punti in PdfUna Camera, conflitto interessi, tagli politica… I suggerimenti dei “saggi”

Una sola Camera. La governabilità sicura si ha solamente con una sola Camera. Lo dicono i saggi nella loro relazione finale. ”Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente” la maggioranza in entrambi rami del parlamento. ”Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l’indirizzo politico a una sola Camera”. I saggi propongono che ci sia una sola Camera politica mentre il Senato deve rappresentare le autonomie regionali. Solo la Camera vota la fiducia e ha il voto definitivo sui disegni di legge.

Per tutelare il rapporto di fiducia che deve intercorrere tra i cittadini e chi esercita funzioni pubbliche, i ‘saggi’, propongono di istituire alla Camera e al Senato due distinti Comitati Etici. Si tratterebbe di Giunte costituite da 4 persone  con esperienza parlamentare  che dovranno vigilare su conflitto di interesse, compatibiltà dell’attività e iniziative non parlamentari degli eletti e trasparenza della loro attività.

Legge elettorale. I saggi indicano la necessità di superare la legge elettorale vigente. Il nuovo sistema ”potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita”. E’ quanto propongono i dieci saggi nel documento conclusivo invitando anche ad abolire le circoscrizioni estere.

”Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l’attività politica”.

Sviluppo economico. ”La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare”, dicono, è  ”quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà” e ”la via maestra” per combatterlo è lo ”sviluppo economico equo e sostenibile”.

Costi politica.  I saggi prevedono anche di uniformare i soggetti deputati al controllo dei costi della politica. I controllori devono essere esterni e indipendenti.

Conflitto d’interessi. ”Si pone il problema di prevenire il conflitto tra interessi privati e interesse pubblico da parte di coloro che sono chiamati a perseguire quest’ultimo”. Lo si legge nella relazione finale dei saggi sulle riforme. La relazione parla di ”necessità di una legge sulla materia costruita non sulle aspirazioni dell’una o dell’altra forza politica, ma su proposte che non possano essere identificate come mosse da spirito di parte”; per esempio partendo dalle proposte dell’Autorità Antitrust.

Intercettazioni. Le intercettazioni devono essere un mezzo per la ricerca della prova ”e non strumento di ricerca del reato”. Lo dicono i saggi nella loro relazione finale. Nel documento si propone di ”porre limiti alla loro divulgazione perché il diritto dei cittadini a essere informati non costituisca il pretesto per la lesione di diritti fondamentali della persona”.

Incompatibilità. Modificare l’art. 66 della Costituzione in modo da attribuire ”ad un giudice indipendente e imparziale” la decisione su legittimità dell’elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento, è un altro suggerimento.

Patto stabilità. ”Alla luce dell’entrata a regime della modifica costituzionale sul vincolo di bilancio strutturale – scrivono i saggi – vanno riviste le modalità attraverso cui opera il cosiddetto ”Patto di stabilità interno. In questi anni la difficile comprimibilità della spesa pubblica corrente ha finito col sacrificare gli investimenti pubblici: la spesa in conto capitale ha raggiunto un minimo storico. Ne va subito almeno rafforzata la qualità e l’efficacia”.

Cassa Integrazione. Secondo i saggi, poi, ”Non può non essere sottolineata l’urgenza di rifinanziare entro il mese di giugno il meccanismo degli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre dell’anno 2013 (circa un miliardo di euro)”.

Esodati. ”Va affrontata – ricordano i saggi –  la grave questione dei cosiddetti esodati, individuando con precisione la platea interessata da questo fenomeno e definendo gli eventuali interventi normativi necessari”. Lo scrivono i saggi economici nella relazione consegnata a Napolitano.   I dieci ricordano poi ”che a fine marzo è scaduta la moratoria sui mutui delle famiglie in difficoltà”, quindi ”è importante assicurare un’adeguata dotazione del fondo di solidarietà da utilizzare a tale scopo”.

Rischio povertà.  La percentuale delle persone a rischio di povertà o esclusione è salita in Italia di 4 punti in un solo anno: è rimasta stabile intorno al 25% tra il 2005 e il 2010 ed è salita, tra il 2010 e il 2011, al 28,2% ”con un aumento di ben 4 anni in un solo anno”.

Reddito minimo. Il reddito minimo di inserimento è una misura ”onerosa e quindi difficilmente realizzabile nelle attuali condizioni di bilancio a meno di una decisa redistribuzione delle risorse disponibili”. Lo scrivono i saggi nel documento.”Il Gruppo di lavoro – viene sottolineato – non ha avuto modo di analizzare in dettaglio le diverse proposte; tuttavia, ritiene utile suggerire un approfondimento della questione nell’ambito di un possibile ridisegno delle politiche sociali”.

Concorrenza. Favorire la concorrenza, dal settore del gas a quello dei farmaci, anche attraverso la valorizzazione della legge annuale ad hoc. Lo chiedono i saggi, che evidenziano come anche sul fronte delle polizze assicurative sia necessario garantire maggiore ”dinamismo”. Tra le altre proposte anche quella di accelerare la costituzione dell’Autorità di regolazione del settore dei trasporti prevista dal decreto Cresci Italia, la cui mancanza pesa soprattutto sul settore ferroviario”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie