Senato verso modello francese. Pd diviso, Fi dice no, Lega con 3mila emendamenti

Senato verso modello francese. Pd diviso, Fi dice no, Lega con 3mila emendamentiROMA – Elezione indiretta dei senatori. Il Governo apre al modello francese per la riforma del Senato e il Pd si divide, Forza Italia dice no e la Lega presenta oltre 3mila emendamenti. Sono gli esiti di una lunga riunione tra il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, e la presidente della commissione Affari costituzionali (nonché relatrice del provvedimento), Anna Finocchiaro (Pd), e una successiva riunione dei parlamentari democratici. 

Ma proprio da Fi arriva il pollice verso sul modello francese. Parlando con i giornalisti a Palazzo Madama, infatti, il capogruppo azzurro Paolo Romani è netto nel definirlo “inaccettabile”. A mettersi di nuovo di traverso, però, ci sono i dissidenti del Pd guidati dal senatore Vannino Chiti, fautori dell’elezione diretta del Senato.

Tuttavia, a stoppare subito qualsiasi apertura è la stessa Finocchiaro, che al termine dell’assemblea dei senatori Pd fa sapere che l’elezione diretta dei senatori non è più un’ipotesi in campo. “Oggi – afferma – ci sono due opzioni di modifica. Il primo è un sistema di scelta che prevede un listino dei consiglieri regionali eletti dall’assemblea dei sindaci, il secondo è quello che viene chiamato sistema francese”. Ma nel Pd si troverà la sintesi tra chi vuole l’elezione diretta e gli altri senatori? “Ci può giurare”, è la secca risposta di Finocchiaro, “siamo a un passo, serve compattezza nella maggioranza”.

Intanto, però, la Lega Nord deposita 3.806 emendamenti alle riforme, ma, fa sapere Roberto Calderoli, è pronta a ritirarli se c’è “disponibilità al dialogo” da parte del governo. In tutto, gli emendamenti presentati dai gruppi in commissione sono circa 5.200.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie