Lavori al Senato, Zanda: “Fastidio e amarezza per la bassa qualità”

Luigi Zanda

Il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama, ha espresso “fastidio e amarezza per il basso livello qualitativo raggiunto dai lavori del Senato negli ultimi mesi”.

“L’attività del Senato – ha spiegato Zanda – è ormai scandita dalla necessità di convertire i decreti legge e l’iniziativa parlamentare è diventata del tutto residuale. In questo modo, senza alcuna modifica costituzionale, in via di fatto, il calendario del Senato mortifica e degenera l’intero sistema parlamentare. Dall’inizio della Legislatura, l’Assemblea del Senato ha lavorato solo due giorni a settimana per un numero di ore inferiore alla metà di quello della Camera. Nelle ultime sei sedute il Senato ha lavorato solo un ora il 26 aprile, tre ore nella mattina e tre nel pomeriggio del 28. Due ore il 29 mattina e cinquanta minuti il pomeriggio. Tre minuti nella seduta del 4 maggio e, questa mattina, nemmeno un secondo”.

“In queste condizioni – ha detto il vicepresidente del Pd al Senato – non dobbiamo stupirci se qualcuno insinua che negli ultimi giorni l’Aula del Senato non ha lavorato per consentire alla Commissione giustizia di occuparsi del ddl sulle intercettazioni telefoniche”.

“Il Presidente del Senato ha tutti gli strumenti per prevenire le disfunzioni degli iter ‘legislativi’, ha l’autorità per influenzare il governo, per far si che diminuisca il numero dei decreti legge e per indurre le Commissioni a lavorare meglio, per chiedere la collaborazione dei gruppi parlamentari. Chiedo al Presidente Schifani – ha concluso Zanda – di usare i suoi poteri per migliorare la qualità del lavoro del Senato e di farlo con indipendenza, senza tener conto né dell’opposizione né della maggioranza e, soprattutto, per impedire che il Senato diventi una dependance del governo”.

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