Senatore e sindaco? Per la Giunta sono cariche compatibili

ROMA – La Giunta per le elezioni del Senato ha votato contro l’incompatibilita’ tra la carica di senatore e quella di sindaco, decisa invece dalla Corte costituzionale. Il caso riguarda Antonio Azzollini e Vincenzo Nespoli, sindaci di Molfetta e Afragola. Pd e Idv per protesta hanno abbandonato i lavori. La Giunta si e’ riunita dopo che la sentenza della Coste costituzionale di pochi mesi fa, la 277, aveva chiarito come interpretare la legge sull’incompatibilita’, e cioe’ in senso restrittivo e non nel senso che aveva sostenuto il centrodestra in questi anni.

Ma in Giunta Pdl e Lega hanno votato contro le deliberazioni della corte costituzionale, sostenendo appunto che i senatori Azzollini e Nespoli, entrambi del Pdl, possono continuare a ricoprire entrambe le cariche, senza optare per l’uno o l’altra.    Idv e Pd hanno abbandonato i lavori per protesta, comrpeso il presidente della Giunta, Marco Follini, che ha indetto il voto ma e’ poi uscito.

”Ho abbandonato i lavori della Giunta elezioni, insieme ai senatori del Pd – ha detto Luigi Li Gotti, vice presidente della Giunta – La Corte Costituzionale ha dichiarato ‘incompatibilita’ tra la funzione parlamentare e quella di sindaco di Comune con piu’ di 20.000 abitanti. Pdl e Lega, con decisione ribelle, dichiarano, invece, la compatibilita’ dei sindaci di Molfetta e Afragola, entrambi senatori. Decisione assurda”.

Anche Francesco Sanna critica ”la pervicacia” dei colleghi di Lega e Pdl, anche perche’ alla Camera la decisione e’ stata opposta. ”Ora abbiamo abbiamo un diverso orientamento di Camera e Senato. Sara’ possibile essere sindaco-senatore, ma non sindaco-deputato. Una cosa assurda”.

“La decisione del Senato sulla compatibilità della carica tra sindaco e senatore è scandalosa e crea una situazione di profondo conflitto istituzionale con la Corte costituzionale e la Camera dei deputati, la cui Giunta ha deciso nel senso nettamente dell’incompatibilità. Da sottolineare che negli stessi minuti in cui la Lega sosteneva al Senato la tesi della compatibilità, in aula alla camera si votavano le dimissione di un deputato del carroccio che sceglieva di restare sul territorio riconoscendo le ragioni opposte della sentenza della Corte”. Lo dichiara la capogruppo democratica nella giunta per le elezioni di Montecitorio, Donata Lenzi.

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