Senatori Pd presentano mozione per rispetto Costituzione e ruoli istituzionali

anna finocchiaro
Anna Finocchiaro

Il presidente del gruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, i vicepresidenti Luigi Zanda, Nicola Latorre e 80 senatori del gruppo Pd tra cui Enzo Bianco, Vannino Chiti, Gerardo D’Ambrosio, Paolo Giaretta, Gianrico Carofiglio, Giorgio Tonini e Anna Serafini hanno presentato una mozione in difesa della Costituzione e dei suoi valori fondativi.

La mozione impegna il governo «a mantenere, con estremo rigore, la sua azione nei confini dell’ordinamento costituzionale, a cominciare dal rispetto del Parlamento cui spetta il potere legislativo e che invece, in questa Legislatura, è per lo più chiamato a votare i numerosi decreti legge governativi. Ad abbandonare il continuo ricorso al potere di ordinanza di protezione civile il cui campo d’azione e la frequenza sono lievitati a dismisura».

La mozione chiede poi al Governo di «osservare, anche nelle esternazioni del premier, il più assoluto rispetto dei ruoli e dei compiti di garanzia attribuiti dalla Costituzione al Presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, all’ordine giudiziario e agli organi di informazione». A tenere «nel dovuto conto i moniti della Consulta che ha censurato i tentativi del Governo di far prevalere prassi diverse dal dettato della Carta, ha ricordato il dovere delle istituzioni pubbliche di rispettare, tra l’altro, i principi della divisione dei poteri e dello Stato di diritto, nonché di garantire il pluralismo dell’informazione». Infine, esprimendosi sul Lodo Alfano, la Consulta ha escluso che nel nostro ordinamento «singoli organi possano invocare una posizione differenziata in relazione a supposte forme di investitura popolare diretta».

Nella mozione dei senatori del Pd si ricorda che nella Costituzione è «principio cardine la separazione e il bilanciamento tra i poteri» e «l’indipendenza e il rispetto reciproci tra i poteri e le funzioni costituzionali escludono ogni forma di concentrazione del potere in un’unica autorità e qualsiasi ipotesi di sconfinamento arbitrario tra i diversi poteri».

I senatori del Pd sottolineano inoltre che la Costituzione individua nella figura del Presidente della Repubblica il rappresentante dell’unità nazionale e nella Consulta l’istituzione cui compete verificare la costituzionalità delle leggi. “Nell’ordinamento italiano – scrivono poi i senatori del Pd – costituisce principio costituzionale di particolare rilevanza la tutela piena e assoluta della libertà di stampa”.

Nella mozione sono quindi riportate numerose, ripetute, esplicite dichiarazioni del premier che segnalano “forti pressioni per un consistente cambiamento dei principi fondamentali della Costituzione Repubblicana”. I suoi attacchi al Parlamento e alla funzione legislativa che ad esso spetta, al ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica, alla Consulta e ai giudici fino alle sue aggressioni al pluralismo dell’informazione e alla televisione pubblica.

Vi è un «progetto politico di accentramento del potere, di affievolimento consistente del principio della divisione dei poteri a cominciare dalla fondamentale attribuzione al Parlamento dell’esercizio del potere legislativo», scrivono i senatori del Pd. Lo confermano il frequente ricorso alla decretazione d’urgenza unita ai maxiemendamenti e al voto di fiducia, assieme all’abuso da parte del governo Berlusconi del potere di ordinanza di protezione civile. È in atto un’«abnorme prassi espropriativa della funzione legislativa del Parlamento» e dei valori fondanti della Costituzione su cui, attraverso la mozione, i senatori del Pd chiedono al governo e alla maggioranza di opporsi.

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