Severino: “Risparmi notevoli col braccialetto elettronico”

Pubblicato il 29 Novembre 2011 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA

Paola Severino (Lapresse)

ROMA – ”Risparmi notevoli” si otterrebbero con l’uso del braccialetto elettronico come misura alternativa alla detenzione. Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino al Senato. I problemi tecnici sono risolvibili, ha aggiunto il guardasigilli, secondo cui dove e’ applicato il braccialetto ”il tasso di recidiva e’ estremamente limitato”.

Sarebbe ”ambizioso e non realizzabile proporre la riforma del codice penale e di procedura penale”, visto la ”durata limitata del governo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino nella sua audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato.

”Il tema dei costi-benefici deve essere bilanciato. I sacrifici devono portare a implementazione dell’efficienza”, ha detto la Severino. Piu’ che sull’ amnistia, che comunque ”non e’ di portata governativa”, per incidere sul sovraffollamento delle carceri sarebbe meglio ”verificare se non ci siano altri mezzi deflattivi con portata stabilizzante del sistema carcerario”, come le misure alternative alla detenzione.

”I provvedimenti svuota carceri sono provvisori”, liberano ”momentaneamente carceri che sono destinate a riempirsi di nuovo” ha detto il ministro. E anche con la costruzione di nuove carceri, ”che richiede tempi lunghi”, ”non si puo’ far fronte all’ emergenza attuale”, caratterizzata da un numero di detenuti ”non sostenibile e non coniugabile con il rispetto dei diritti fondamentali della persona”.     Per questo bisogna puntare su interventi strutturali, come ”misure alternative alla detenzione”.

E l’ allargamento dell’istituto della detenzione domiciliare ”potrebbe essere tra gli obiettivi piu’ immediati da prendere in considerazione”. C’e’ da riflettere anche sulla messa in prova, un istituto che c’e’ in altri Paesi e che in Italia ”per i minori ha funzionato benissimo” e che potrebbe dare risultati soprattutto sul profilo del ”reinserimento sociale”.

‘Nessuno ha mai parlato di abolizione degli ordini. Liberalizzare non vuole dire consentire a chiunque di fare l’avvocato. Ma eliminare gli ostacoli eccessivi all’esercizio delle professioni”, così la Severino ha tranquillizzato sui timori che si erano diffusi soprattutto nell’avvocatura nella sua audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato.