Lo scudo fiscale è legge. La Camera dei deputati, al termine di una seduta accesissima, ha approvato il provvedimento con una maggioranza ridotta: appena 9 sì in più dei 261 richiesti. 270 i voti a favore, 250 i contrari, 2 gli astenuti. La legge sullo scudo fiscale è dunque passata per soli 20 voti, tra lo sconforto dell’opposizione che però in aula aveva 30 assenti.
Hanno votato a favore Pdl e Lega. Contrari Pd, Idv e Udc. Ad astenersi nella maggioranza il repubblicano Giorgio La Malfa. Al momento del voto l’Italia dei Valori ha sventolato cartelli di protesta provocando l’intervento del presidente Fini: «Via i cartelli- dice- i fotografi hanno già fatto le foto».
Vivaci le proteste dell’opposizione. Durante la mattinata un intervento del deputato Francesco Barbato che ha dato del «mafioso» a Berlusconi ha scatenato un putiferio e i lavori parlamentari sono stati bloccati per alcuni minuti.
La votazione si è tenuta a scrutinio palese dopo il rifiuto di Fini alla richiesta del Pd che proponeva lo scrutinio segreto.
Lo scudo fiscale contiene una serie di misure volte ad agevolare il rientro dei capitali all’estero. La richiesta potrà essere presentata dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali, dalle società semplici e dalle associazioni equiparate all’intermediario che riceve in deposito le somme e le altre attività finanziarie o che è incaricato della regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali. Le norme consentiranno di riportare in Italia i patrimoni detenuti all’estero.
Le richieste andranno presentate entro il 15 dicembre 2009. Lo scudo protegge da una serie di reati tributari come il falso in bilancio, le false comunicazioni sociali, le dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture o altri artifici, l’occultamento di documenti contabili.
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