Sicilia, 55 comuni tornano in zona gialla, troppi casi e pochi vaccini: torna la mascherina all’aperto

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 23 Agosto 2021 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
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Sicilia, 55 comuni tornano in zona gialla: obbligo mascherina all’aperto, arancioni Barrafranca e Niscemi. Nella foto Ansa il ggovernatore Nello Musumeci

Sono 55 in Sicilia i Comuni che, per decisione della Regione, passeranno in fascia gialla. Si tratta di comuni che hanno una percentuale di vaccinati inferiore al 60 per cento e un’incidenza di contagi nei sette giorni (dal 13 al 19 agosto) superiore a 150 casi per 100 mila abitanti.

Per questi centri il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza che prevede l’utilizzo di mascherine anche all’aperto nei contesti di presenza di molti cittadini quali ad esempio le strade. Viene inoltre ribadito il divieto di assembramento in pubblico e vengono anche decise misure di contenimento per eventi privati come l’obbligo del tampone nelle 48 ore antecedenti. Per i comuni di Barrafranca e Niscemi, su proposta dell’Azienda Sanitaria Provinciale è stata disposta la zona arancione.

Sicilia, i comuni che diventeranno gialli provincia per provincia

  • Agrigento: Licata, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa;
  • Caltanissetta: Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi (zona arancione), Riesi;
  • Catania: Aci Castello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde, Viagrande;
  • Enna: Barrafranca (zona arancione), Piazza Armerina, Pietraperzia;
  • Messina: Pace del Mela, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Villafranca Tirrena;
  • Palermo: Capaci, Cinisi, Terrasini;
  • Ragusa: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Vittoria;
  • Siracusa: Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino;
  • Trapani: Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Pantelleria.

Nello Musumeci: “Coinvolgiamo i sindaci come autorità sanitarie locali”

Il governatore della Sicilia Nello Musumeci spiega: “Avevo annunciato un provvedimento regionale che cercasse di mantenere il giusto equilibrio tra gli obiettivi di tutela della salute pubblica e il diritto delle attività economiche a operare in sicurezza. Con questa ordinanza mettiamo in campo uno strumento in più. Mettiamo in campo uomini e mezzi a disposizione di un numero importante di Comuni, coinvolgendo i sindaci anche nel loro ruolo di autorità sanitarie locali”.

Il presidente della Regione aggiunge: “Si tratta di misure sofferte ma ragionate. Misure che affidano ancora una volta alla indispensabile collaborazione dei livelli istituzionali territoriali e degli operatori sanitari il compito di proteggere la nostra popolazione. Abbiamo avuto in queste giornate i necessari colloqui tecnici con le diverse autorità. Autorità che operano nel contenimento dell’epidemia e sono convinto che non desti alcuna sorpresa una decisione regionale che si pone nel solco dell’atteggiamento tenuto dal governo siciliano in tutti questi mesi”.

Musumci: “Non ci possiamo permettere un nuovo lockdown”

La stagione turistica in Sicilia – prosegue Musumeci – ha registrato numeri record ed è abbastanza naturale che si registri anche per questa promiscuità l’aumento di casi, come abbiamo costantemente potuto osservare in questi giorni. C’è poi un certo calo di tensione che è stato palpabile in molte zone dell’Isola. Tuttavia, immagino che nessun siciliano voglia correre il rischio di ulteriori appesantimenti o, peggio, di un nuovo lockdown. La nostra economia non lo vuole e non se lo può permettere”.

“Il mio appello, dunque, è sempre lo stesso: vaccinarsi è un dovere civico, per questo siamo accanto ai Comuni e a tutte le nostre comunità. Questo modello, che inizia con i 55 Comuni, potrà essere adottato anche in altri casi. Oltre tre milioni di siciliani hanno fatto il vaccino. Ma non basta. Quanto sarebbe ingiusto far pagare a tutti il duro prezzo di chi non vuole vaccinarsi! Per noi – conclude il governatore – non è solo una priorità sanitaria, perché – come dice il presidente di Confindustria – tutelare la salute significa tutelare il lavoro”.

“Le misure previste dall’ordinanza del presidente della Regione – dichiara l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza – sono una grande opportunità per i Comuni individuati perché consentiranno, nel rapporto di leale collaborazione con i sindaci, di moltiplicare gli sforzi per la vaccinazione. È un modello che può essere rafforzato anche in altri centri con una minore percentuale di contagio, ma con un numero di cittadini immuni non ancora adeguato ai target nazionali”.