ROMA – La “casta” in Sicilia difende se stessa: nell’Assemblea regionale la maggioranza e l’opposizione hanno votato compatti contro la diminuzione, da 90 a 70, dei deputati. Una norma che consentirebbe un risparmio per le casse pubbliche di quasi 5 milioni di euro l’anno, solo di stipendi.
La proposta di ridurre i componenti dell’Ars, per allinearne i numeri a queli delle altri grandi regioni italiane, portava la firma di Giovanni Barbagallo del Pd. Ma, di fronte alla possibilità di perdere poltrone e privilegi, l’Assemblea ha votato compatta per il ‘no’. Addirittura questo voto è riuscito a ricompattare due ex alleati come l’Mpa e il Pdl.
Non stupisce, scrive ‘La Stampa’, che in molti non abbiano voluto rinunciare a tutti i privilegi di cui godono i deputati siciliani: 19.400 euro lordi al mese di stipendio, un “buono” da 5 mila euro per il funerale con carrozze e legno di pregio, lo sconto alla buvette per un pranzo completo ad appena 9 euro. Quanto costa tutto questo alla collettività? Ben 496.400 euro all’anno per ogni deputato siciliano. E se il loro numero si allineassero a quelli, ad esempio, del Consiglio regionale lombardo, si risparmierebbero ben 20 milioni e 300 mila euro l’anno.