ROMA – Bloccare la pena di 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset chiedendo una revisione del processo. Silvio Berlusconi sarebbe pronto, con nuove prove su Frank Agrama alla mano, a chiedere alla Corte d’appello di Brescia di prendere una nuova decisione. Una revisione del processo risolverebbe per Berlusconi diversi problemi: dal dover scegliere entro il 15 ottobre se scontare l’anno di pena, gli altri tre sono coperti da indulto, ai domiciliari o ai servizi sociali. Ma soprattutto potrebbe salvarlo dalla decadenza in Senato, dove la minaccia arriva dalla nuova maggioranza Pd, Sel, M5s e Sc che lo vorrebbe fuori da Palazzo Madama.
Liana Milella per Repubblica spiega le prospettive di Berlusconi e la nuova prova nelle sue mani. Agrama, secondo nove carte citate da Il Giornale martedì 3 settembre, non sarebbe un “socio occulto”, ma “l’intermediario ufficiale ed esclusivo tra la Paramount e molte tv europee”. Elemento che potrebbe aiutare Berlusconi, spiega la Milella, ad evitare di chiedere la grazia e ad ottenere la cancellazione della condanna:
“Con un’istanza di questo genere, che potrebbe cambiare completamente la storia del processo fino ad annullarne le conclusioni, sarebbe arduo per la giunta andare avanti sulla decadenza come se niente fosse. All’opposto — secondo la strategia elaborata ad Arcore — la giunta dovrebbe valutare l’importanza della mossa di Berlusconi e procedere subito alla sospensione della pratica. Che resterebbe lì, congelata, in attesa che da Brescia arrivi la cancellazione della sentenza di condanna”.
Il verbale su Agrama, spiega la Milella, “cambia tutta la situazione” per Berlusconi:
“Subito Berlusconi si entusiasma, anche al solo pensiero che l’odiata sentenza Mediaset possa essere cancellata perché ingiusta. Sa che il ricorso a Strasburgo — la legge Severino viola l’articolo 7 della Convenzione per i diritti umani perché viene applicata retroattivamente — è pronto”.
Anche se i ricorsi di Berlusconi sono pronti, potrebbero comunque non “salvarlo”:
“Ma i tre ricorsi non sono risolutivi, perché la giunta a maggioranza potrebbe ignorare quello di Berlusconi a Strasburgo, anche qualora dovesse chiedere una sospensiva. Stesso discorso per le eccezioni di Augello che potrebbero essere bocciati dalla solida maggioranza Pd, M5S, Sel, Sc”.
E se la richiesta di revisione del processo alla Corte di Brescia sembra una mossa vincente, spiega la Milella, potrebbe infine rivelarsi un flop:
“Fatta la richiesta alla Corte di appello di Brescia, il Cavaliere potrebbe chiedere di sospendere la pena e, nelle more, domandare anche alla giunta per le immunità se è possibile sospendere l’iter della decadenza in attesa del giudizio. Ovviamente un ricorso del genere è tutto in salita e non è affatto detto che risulti possibile e non si risolva subito in una sconfitta”.
I commenti sono chiusi.