Silvio Berlusconi quinto barzellettiere di sempre per il Dizionario di Oxford

Silvio Berlusconi quinto barzellettiere di sempre per il Dizionario di Oxford
Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – “Prenderò domande dai maschi, ma dalle ragazze voglio numeri di telefono”. Questa la frase che a Silvio Berlusconi è valsa il “riconoscimento” di quinto barzellettiere di ogni tempo.

Berlusconi divide la top 5 dei migliori barzellettieri stilata dal Dizionario di Oxford con Jane Austen, per l’incipit di Orgoglio e pregiudizio, e con il francese Jacques Séguéla che nella sua autobiografia nel 1979 scriveva: “Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario, mi crede pianista in un bordello”.

Giuseppe Pollicelli di Libero quotidiano scrive:

“Che dire? Di sicuro si tratta di una battuta ben rappresentativa del suo autore, e altrettanto certamente è una tipica arguzia da indefesso tombeur de femmes. Non sappiamo, in tutta onestà, se possa essere considerata una delle migliori cinque di sempre ma va detto che, senza dubbio alcuno, non sfigura al cospetto di quella a cui il Dizionario Oxford ha riservato il gradino più alto del podio, ovvero l’incipit di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen: «È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie»”.

Che Berlusconi sia un abile barzellettieri, dubbi non vi erano mai stati, spiega Pollicelli, come conferma anche Iva Zanicchi per la battuta a sfondo sessuale fatta dal leader del Pdl alla riunione degli europarlamentari:

“Una spiccatissima attitudine per lazzi e spiritosaggini, nonché per epocali performance ammazza-protocollo, Silvio l’ha d’altronde sempre dimostrata, e sarebbe davvero impossibile riassumere anche parzialmente i suoi più clamorosi exploit, dalle corna in una foto ufficiale del vertice UE alla barzelletta su Hitler raccontata a Londra, dalle continue (e un po’ moleste) freddure che lo vedono protagonista al gesto del mitra durante una conferenza con Putin, dall’irridente spolverata alla sedia di Marco Travaglio alla storiella licenziosa sul sapore particolarissimo di una mela”.

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