ROMA – Regioni e Comuni adottano norme contro le slot machine? E in questo modo rischiano di avere meno gettito a causa di mancati introiti (per le tasse, ad esempio) o per via degli eventuali contenziosi con chi ha o gestisce le slot? Bene, il governo taglia i trasferimenti, ovvero i soldi, a quelle amministrazioni. Funziona così, spiegato in maniera semplice, un emendamento contenuto nel decreto Salva-Roma che sta facendo litigare destra e sinistra. L’emendamento è a firma Ncd e, un po’ burocraticamente, recita:
“In coerenza con il principio di perequazione ed equilibrio finanziari tra livelli di governo, ed in attuazione dello stesso, qualora interventi legislativi regionali ovvero regolamentari di autonomia degli enti territoriali, aventi ad oggetto misure in materia di giochi pubblici riservati allo Stato non coerenti con l’assetto regolatorio statale di settore, determinino nel corso di un esercizio finanziario minori entrate erariali, anche di natura non tributaria, ovvero maggiori spese statali, anche a titolo di eventuale risarcimento del danno nei riguardi dei concessionari statali per la gestione della raccolta dei giochi pubblici, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo sono attuate riduzioni degli ordinari trasferimenti statali a favore delle regioni ovvero degli enti locali che hanno deliberato tali interventi in misura corrispondente all’entità delle predette minori entrate ovvero maggiori spese”.
Ma già molti enti locali hanno introdotto norme sulle slot machine, come Toscana e Lombardia. Non a caso il governatore lombardo Roberto Maroni scrive su Facebook:
“La potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d’azzardo ha colpito ancora. Ostacoli le slot machines nel tuo territorio? Lo Stato ti taglia i trasferimenti di denaro”.
Matteo Renzi si mobilita:
“Non posso spiegarlo perchè è inspiegabile. Ho chiesto al Pd di rimediare. E’ pazzesco, allucinante. Ho chiamato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria che ha già parlato con Roberto Speranza e stanno cercando tecnicamente una soluzione: o un ordine del giorno o altro perché è stata votata una cosa inaccettabile”.
L’agenzia PublicPolicy parla inoltre di un’ulteriore comodità concessa da governo ai concessionari di slot, le quali, pur dando dipendenza e spillando migliaia di euro a molti giocatori garantiscono comunque introiti allo Stato:
Viene dato più tempo ai concessionari di slot per aderire alla sanatoria disposta dal primo dl Imu e per pagare. I concessionari avranno ora tempo fino al 15 gennaio 2014 (e non 15 ottobre 2013) per presentare la domanda di sanatoria e fino al 15 febbraio 2014 per pagare il 25% del proprio debito. Lo ha stabilito un emendamento al dl Salva Roma, presentato da Ncd, approvato dall’Aula del Senato. L’emendamento amplia anche i confini della sanatoria, aprendoli anche “ai giudizi per i quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, pende giudizio di revocazione innanzi alle competenti sezioni giurisdizionali d’appello. In questo caso, il calcolo della somma per la definizione del giudizio è operato con riferimento al danno quantificato nella sentenza d’appello sottoposta a revocazione ed essa non può eccedere il venti per cento del danno liquidato in sentenza”.
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