ROMA – Via libera dell’Aula della Camera al ddl sul finanziamenti pubblico ai partiti. Il testo, passato a Montecitorio con 288 voti a favore, 115 contrari e 7 astenuti, va ora al Senato. Approvato il tetto per le donazioni dei privati e delle società ai partiti. E’ stato infatti votato dalla maggioranza l’emendamento della commissione che pone in 300mila euro all’anno il limite di donazioni da parte dei privati, che scendono a 200mila per soggetti diversi da persone fisiche. Il limite si applica anche a fideiussioni o altre garanzie personali. Le donazioni andranno pubblicate sui siti web dei partiti.
Quello dei tetti alle donazioni era uno dei temi di maggiore divisione tra Pd e Pdl. Al voto si sono astenuti i deputati di Sel e Lega, mentre quelli del M5S hanno votato no. Chi “sfora” i limiti previsti non potrà corrispondere altre donazioni negli anni successivi fino al raggiungimento del limite previsto per altrettanti anni. In base ad un altro emendamento della commissione, le commissioni per donazioni effettuate con carte di credito o bancomat non potranno superare lo 0,15% dell’importo.
Chi donerà soldi ai partiti godrà di detrazioni al 37% tra i 30 euro e i 20 mila euro, al 26% tra i 20 mila e i 70 mila euro. E’ l’accordo nella maggioranza per sbloccare lo stallo sulla modifica all’art. 9 del ddl del governo. Viene abbassata la percentuale sulle cifre più basse (era il 52%) e innalzata la soglia massima delle detrazioni. Il testo del governo prevedeva che per le erogazioni liberali dei privati ai partiti ci fosse una detrazione sull’imposta lorda del 52% per importi compresi tra 50 e 5.000 euro anni, del 26% tra i 5.001 e i 20.000 euro annui. Dopo una lunga discussione nella maggioranza e, riferiscono, qualche tensione, è stato invece dato il via libera a un emendamento che rivede percentuali e soglie.
La nuova formulazione dell’articolo 9 del ddl sul finanziamento ai partiti, prevede infatti un primo scaglione di detrazioni del 37% tra i 30 euro e i 20 mila euro: scende così la percentuale (che era al 52%) per le donazioni di valore più basso, ma sale per le erogazioni tra i 5 mila e i 20 mila euro (passa dal 26% al 37%). Ma viene anche introdotto un secondo scaglione di detrazioni del 26% per le donazioni tra i 20 mila e i 70 mila euro (in mattinata era emersa un’intesa sulla soglia massima a 50 mila euro, che è stata dunque ancora innalzata). Dopo il via libera del comitato dei nove della commissione Affari costituzionali della Camera, l’emendamento (il 9.410 a firma del deputato di Sel Boccadutri) è al vaglio della commissione Bilancio per le coperture.
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