I sondaggisti: “Un punto o poco più”, il caso Penati non fa sprofondare il Pd

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA

Pierluigi Bersani e Filippo Penati (lapresse)

ROMA – “Un punto o poco più”, dicono i sondaggisti: il caso Penati non fa sprofondare il Pd. Il partito è scosso ma in piedi nonostante la “questione morale” e l’inchiesta sull’ex sindaco di Sesto San Giovanni.

Nicola Piepoli, presidente dell’istituto Piepoli, sostiene secondo quanto scrive Affaritaliani che l’impatto della vicenda non arriva ai due punti: “La perdita non arriva a due punti. Il caso di Penati è stato monitorato bene. L’azione di Bersani è stata molto prudente, di gestione accorta del caso. Non ha scandalizzato la base”.

Fabrizio Masia dell’Emg conferma: “I danni per il Pd li quantificherei in cifre tra l’uno e il due percento.  “Quello di Penati è certamente un caso che arrecherà danni al Pd. Certo veniamo da una fase estiva in cui molti elettori si sono distanziati dalla politica. Altri, al contrario, vi si sono immersi completamente per seguire la manovra. Questi danni tuttavia li quantificherei in cifre tra l’uno e i due punti percentuali. Soprattutto per le distanze che hanno preso tutti i dirigenti del partito rispetto al caso. Anche la richiesta di rinunciare alla prescrizione ha avuto un effetto positivo”, continua.

“E’ difficile dire in questo momento quali saranno le ripercussioni sul Pd. Certamente lo scandalo Penati avrà un riflesso, ma bisogna attendere che la situazione evolva. In questo momento poi c’è in gioco di tutto, manovra finanziaria in primis. Aspettiamo di vedere cosa accade con la Commissione di Garanzia. Pian piano si stanno definendo delle posizioni ferme e questo va bene. C’è una fase di estrema attenzione da parte degli elettori di questi aspetti”, afferma Maurizio Pessato, amministratore delegato di Swg.

Maurizio Pessato spiega: “C’è una fase di estrema attenzione da parte degli elettori”. Alessandra Ghisleri dichiara: “E’ necessario aspettare che la notizia decanti e che gli elettori ne abbiano cognizione di causa”. “Dal punto di vista dei militanti certamente c’è un momento di smarrimento e di difficoltà. Per quanto riguarda invece le intenzioni di voto, nel breve periodo, il Partito Democratico credo che possa perdere molto poco. Non è questo il punto su cui si vincono o si perdono le elezioni”, spiega Renato Mannheimer, presidente dell’ISPO.