Sondaggio, Alfano il premier del centrodestra: ma c’è chi sente “profumo di Dc”

Sondaggio, Alfano il premier del centrodestra: ma c'è chi sente "profumo di Dc"
Angelino Alfano (Foto LaPresse)

ROMA –  Le tasse di Enrico Letta e le dimissioni di Mario Monti da Scelta civica segnano il sorpasso di Angelino Alfano su Silvio Berlusconi. Nel sondaggio di Nicola Piepoli per La7 infatti Alfano ottiene il 55% delle preferenze, mentre il leader del pdl si ferma al 27%. Alfano sembra dunque pronto a diventare il candidato premier dei moderati centristi.

Dopo un incontro con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, che annuncia l’intenzione di formare un grande centrodestra, dicendo addio così al “centrino”: “Insieme al presidente Berlusconi lavoriamo per rafforzare il bipolarismo italiano“.

Non un grande centro destra però sarebbe in arrivo secondo il retroscena del Corriere della Sera di Tommaso Ciriaco e Alberto D’Argenio, che parlano di “rinascita democristiana” con i ministri Alfano, Mario Mauro, Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello pronti a lasciare il Pdl per una nuova avventura in stile Ppe.

Intanto dopo le dimissioni di Monti, il centro è scosso da nuove alleanze e cerca equilibri, spiega Libero quotidiano:

“Il polo centrista è allo sbando e di fatto il professore ha dato il “liberi tutti”. Il modello Ppe, sostenuto a gran voce dall’ex Pdl Mario Mauro (il ministro della Difesa è stato a pranzo con Berlusconi, è non è un caso), riavvicina quel che resta di Scelta civica al centrodestra. E il leader Udc Pierferdinando Casini, in rotta con Monti, si sarebbe visto in queste ore con la colomba azzurra Gaetano Quagliariello e ha già lanciato messaggi distensivi al Cavaliere: “Sulla sua decadenza devo ancora decidere come votare”.

Mentre Alfano rassicura gli animi annunciando di avere “un progetto e una bussola: costruire un grande centrodestra, da opporre alla sinistra, e vincere le elezioni”. E l’abbandono di Monti segnerebbe un maggiore gradimento per Alfano, stando ai risultati del sondaggio di Nicola Piepoli per La7, scrive ancora Libero:

“L’ultimo sondaggio Emg per il TgLa7 dava il Centro al 6,6%, in calo dello 0,6%: Udc all’1,6, Scelta civica al 4,4 per cento. Naturalmente, con l’addio di Monti, il partito è destinato a perdere voti che un progetto federativo del centrodestra potrebbe tranquillamente assorbire. E gli elettori (perduti) di Monti naturalmente preferirebbero Angelino come leader, e non Berlusconi. Stando al sondaggio di Nicola Piepoli per la Stampa dello scorso 14 ottobre, però, il pensiero è condiviso anche dalla maggioranza degli elettori di centrodestra”.

Il sondaggio di Piepoli del 14 ottobre rivela poi che Alfano nel centrodestra è

“il candidato premier preferito dal 55% dei consultati, davanti al Cavaliere (27%), al leghista Flavio Tosi (12%), a Maurizio Lupi e Raffaele Fitto(entrambi al 3%). Ad Alfano non resta che un solo ostacolo: convincere Berlusconi a dargli il via libera”.

Tommaso Ciriaco e Alberto D’Argenio, in un retroscena sul Corriere della Sera, non credono molto alla grande destra e scrivono di “profumo di Dc” e di “pensionare Berlusconi”:

“Alla rinascita democristiana, d’altra parte, lavorano da tempo Mario Mauro e Angelino Alfano, Maurizio Lupi e Pier Ferdinando Casini. Insieme, con garbo, vogliono accompagnare Silvio Berlusconi alla porta. E in cambio gli promettono i voti necessari a evitare la decadenza. «Presidente, noi ci siamo. Sarai il nostro padre nobile ». Una offerta, forse una trappola, ma necessaria per pensionare l’uomo di Arcore”.

Con Monti che lascia perché stanco del tramare dei “piccoli demoscristiani”, scrivono Ciriaco e D’Argenio, si instaurano le promesse di Mauro e Alfano a Berlusconi:

“«Presidente, potremmo spostare gli equilibri in Giunta per il regolamento. Garantirti così il voto segreto, votare contro la decadenza e poi fare di tutto per farti ottenere la grazia». Un progetto ambizioso. Al quale, però, Berlusconi non crede del tutto”.

Non parlano di Dc, ma di nuovo Ppe italiano i neo centristi e gli incerti del Pdl, ma il “profumo” resta quello per il Corriere della Sera. Berlusconi tenta di riprendere gli ormai indecisi, ma i centristi puntano alle colombe di Berlusconi che siedono al governo:

“Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello e Beatrice Lorenzin hanno già deciso. Sono pronti a giocare la nuova sfida moderata. Alfano guida le operazioni, con cautela. Mauro, invece, si insinua nelle crepe del berlusconismo senza particolari accortezze. E in privato sostiene di aver ascoltato dalla viva voce del Cavaliere quel che accadrà. «A metà novembre lui decade. E se decade romperà con il governo. È quello il momento in cui il Pdl si spaccherà. Il nostro momento»”.

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