ROMA – Negli ultimi 45 giorni i sondaggi fanno registrare un unico movimento degno di nota: Beppe Grillo e il suo Movimento 5 stelle perdono quasi due punti percentuali di gradimento. Per il resto i partiti degli schieramenti di centro, centrodestra e centrosinistra sono più o meno stabili in una situazione di sostanziale ingovernabilità. Per governare, infatti, gli schieramenti avrebbero bisogno di un premio di maggioranza di almeno il 15% in una futura, nuova, legge elettorale. Lo registra il sondaggio della Emg condotto per il Tg La7. Il Pdl, dati del 6-7 settembre, guadagna l’1,1% rispetto al 26-27 luglio, passando dal 20,3 al 21,4%. La Lega è stabile, dal 5,1 al 5,2%. La Destra è all’1,8%.
Passando al centro l’Udc cresce dal 6,2 al 6,7%. Fli dall’1,8 al 2% e l’Api di Rutelli dallo 0,4 allo 0,3%. L’altra novità portata dall’estate riguarda lo schieramento di sinistra, in cui ormai non figura più l’Idv di Antonio Di Pietro, più vicino a posizioni grilline. Il Partito Democratico perde quasi un punto, dal 27,9 al 26,8%. Sel di Nichi Vendola passa dal 5,7 al 6%, i Radicali stabili allo 0,6, la Federazione della Sinistra era all’1,8 e oggi è all’1,6%.
Fuori dagli schieramenti tradizionali ci sono Grillo e Di Pietro, che al momento valgono insieme un 20% in grado di cambiare notevolmente lo scenario politico. Il Movimento 5 stelle è in calo, dal 16,1 al 14,3%, mentre l’Idv passa dal 7,5 al 6,6%.
Il partito più corposo resta al momento quello composto da coloro che non sanno chi votare, non voteranno o consegneranno scheda bianca: insieme sono oltre il 55% dell’elettorato. In particolare gli astenuti sono il 33,2% (+1,2% rispetto al 26-27 luglio), gli indecisi il 19,9% (+1,9%), le schede bianche il 3,4% (+0,3%). Stabile in compenso la fiducia nel premier Monti al 43,3%.
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