Sondaggio: sinistra avanti 12 punti su Pdl-Lega. Monti 16% Grillo 13 Ingroia 4,5

ROMA – Il sondaggio Demos dice: centrosinistra al Senato 38,5%, alla Camera 38,1, centrodestra al Senato 25,9%, alla Camera 25,8%, Monti  al Senato 16,1%, alla Camera 16,2%, Grillo al Senato 12,1%, alla Camera 13%, Ingroia al Senato 4,6%, alla Camera 4,5% (supera la soglia). Quota di indecisi al 30%, molti dei quali nel 2008 votarono Berlusconi. Il sondaggio è di qualche giorno fa, dunque non tiene conto dello scandalo Mps che lambisce il Pd. Pubblicato oggi su Repubblica, smentirebbe, il sondaggio, la narrazione berlusconiana della grande rimonta, iniziata con il famoso duello tv da Santoro.

Berlusconi contesta duramente il dato: intervistato su Canale 5 da Maurizio Belpietro nel programma mattutino “La telefonata”, nega il rallentamento e anzi conferma l’impetuosa risalita, ironizzando peraltro sulla veridicità delle notizie pubblicate da Repubblica. Secondo i suoi di sondaggi, verosimilmente quelli forniti da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, è tutta un’altra musica: “Ora c’è un margine davvero stretto con il competitore, il distacco con il Pd non c’è più. In poche settimane recuperati 10 punti. Al Senato il margine è ormai inesistente ed è inferiore di cinque punti alla Camera. Nelle regioni più importanti vinciamo noi”.

Qualche conforto ai sondaggi di Berlusconi lo offre l’Istituto Piepoli, che fotografa, circoscrizione per circoscrizione, a 30 giorni dalle elezioni, il Parlamento secondo le intenzioni di voto attuali. Ampia vittoria alla Camera del centrosinistra, ma non autosufficienza al Senato. E, per Berlusconi, la vittoria del centrodestra al Senato nelle tre regioni decisive per il Senato (Sicilia, Lombardia e Veneto). Non rivela, però, il Cavaliere quel sondaggio che non si aspettava in Lombardia e che non gli fa dormire sonni tranquilli: il nostro “Ohio” (chi arriva primo elegge 27 senatori) resta in bilico, solo un punto divide il Pd dal Pdl.

Tornando al sondaggio Demos, quello contestato da Berlusconi. Sintetizza Ilvo Diamanti: “In base alle stime di voto, comunque, il Pd risulta ancora – e di gran lunga – il primo partito. Con il 33,5% alla Camera e quasi il 35% al Senato. Si tratta di un dato rilevante e non troppo inferiore rispetto alla prima metà di dicembre, quand’era spinto dal vento impetuoso delle primarie.”

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