Sondaggio elezioni: Pd perde, M5S non vince, Destra-Centro primo

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 19 Gennaio 2018 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
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Sondaggio elezioni: male Renzi, M5s beffata, Berlusconi e Salvini vincitori

ROMA – Sondaggio elezioni 4 marzo. L’ultimo pubblicato è stato curato da Ipsos e si trova sul Corriere della Sera. Dice che il Pd queste elezioni le perde e arriva terzo dopo l’alleanza Berlusconi-Salvini-Meloni e attori minori, figuranti e comparse del centro e della destra appunto. E dopo M5S di Luigi Di Maio. Il Pd perde e il sondaggio dice quanto, dove e come.

Dice anche il sondaggio che M5S nonostante il buon risultato elettorale le elezioni del 4 di marzo non le vince. Ed anche qui il sondaggio dice dove e come M5S non vince le elezioni, cioè non riesce neanche lontanamente ad ottenere i seggi in Parlamento buoni e necessari per una maggioranza di governo.

Infine il sondaggio dice che l’alleanza elettorale tra Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia e spezzoni e sigle varie dell’area arriva prima nella corsa elettorale. Prima, taglia il traguardo per prima. Ma per ora resta senza medaglia, cioè anche qui non ancora i numeri in Parlamento per fare maggioranza e governo.

I numeri dunque. Il Destra-Centro-Destra di Berlusconi-Salvini-Meloni e soci porta a casa secondo il sondaggio 266 seggi alla Camera (ne occorrono 316 per fare maggioranza). M5S ne porta a casa 170 di seggi alla Camera. Il Pd 154. Leu (che sarebbe Liberi e Uguali anche se sembra un acronimo della burocrazia sanitaria) di seggi ne raccoglie, sempre secondo sondaggio, 27.

Come li sommi e li sottrai, come li giri e li rigiri, anche manipolandoli secondo matematiche politiche le più varie, a una maggioranza che fa governo non ci arrivi. M5S più Leu più mezzo Pd? Probabile come lo scudetto al Milan, eppure neanche così ci si arriva a 316. Berlusconi più Salvini più Meloni più mezzo Pd (ammesso e non concesso ne restasse mezzo in questo caso)? Probabile come lo scudetto al Benevento. Berlusconi senza Salvini e Meloni più mezzo Pd? Probabile come lo scudetto alla Fiorentina. E comunque non ci si arriva…

Oltre che i numeri che in fondo confermano altri e convergenti sondaggi, quello Ispos tenta di mostrare dove e quanto Pd le elezioni le perde, M5S non le vince, Destra-Centro-Destra arriva primo ma resta senza medaglia.

Il Pd le elezioni le perde soprattutto al Sud dove nella battaglia dei collegi uninominali (vince e viene eletto chi prende un voto in più degli altri) praticamente non gioca. I collegi uninominali al Sud sono affare e contesa tra Destra-Centro-Destra e M5S. O Berlusconi o Di Maio, nei collegi al Sud il Pd non tocca palla. Anche nei collegi del Nord non è che il Pd vada gran che, però non è totalmente fuori gioco come al Sud. E comunque al Nord è più o meno sempre andata così. Pd resiste bene nei collegi Emilia Romagna e Toscana, fatica nelle Marche e nel Lazio. Risultante: non è il primo partito, è la terza coalizione in termini di risultati. Si chiamano in altri e più crudi termini elezioni perse.

M5S non vince soprattutto perché nei collegi del Nord la palla, per restare alla metafora calcistica, la struscia appena. C’è M5S in Liguria ma in Lombardia e Veneto non conquista nulla o quasi. Va bene M5S nelle Marche, c’è robusto nel Lazio. Va benissimo nelle isole. Ma nella corsa a due con il Centro-Destra al Sud arriva quasi sempre secondo: in Puglia, Campania e Calabria va appunto così. Miserello di risultati (seggi) al Nord, buon secondo ma secondo al Sud, M5S ottiene buono se non ottimo risultato. Ma le elezioni non le vince, ne resta lontano assai da questo obiettivo.

Berlusconi-Salvini-Meloni e soci arrivano primi perché i seggi uninominali in Lombardia e Veneto li prendono quasi tutti loro (31 su 35 in Lombardia, 16 su 19 in Veneto) e perché vanno alla grande nelle regioni del Sud. Nelle isole e nelle regioni centrali faticano a tenere il passo di M5S e Pd ma non spariscono. La somma delle prestazioni dà appunto una previsione di 266 seggi alla Camera. Ne mancherebbero 50, troppi da trovare in Parlamento.

Giochi già fatti? No, ma perché cambi la musica rispettivamente occorre che…

Per avere la medaglia governativa al Destra-Centro-Destra occorre un altro due per cento in termini percentuali (oggi 36% circa, serve 38% pieno e abbondante).

Per vincerle le elezioni serve a M5S un 5 per cento circa in più di quanto oggi è accreditato. Serve un 33 per cento pieno per rendere impossibile politicamente e socialmente non dare a Di Maio l’incarico di provare a formare un nuovo governo.

Per non perderle le elezioni al Pd serve un 4 per cento che oggi non ha. Se arriva a grattare il 25 per cento il Pd sopravvive e forse dice anche la sua sui futuri governi del paese. Sotto il 20 per cento va in liquidazione, il Pd mica solo Renzi.