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Sondaggio Ipr: "Con le liberalizzazioni cresce la fiducia in Monti"

di admin |1 Febbraio 2012 13:27

ROMA – Le proteste delle categorie contro le liberalizzazioni fanno crescere la fiducia in Monti, che rispetto al 7 gennaio balza in avanti di 5 punti, raggiungendo quota 57%. E' la fotografia che emerge dal consueto sondaggio sulla fiducia degli italiani nel presidente del Consiglio, nel governo e nei singoli ministri realizzato dall'Ipr Marketing per Repubblica.it. In evidenza, tra l'altro, il 'tracollo' subito dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che perde ben 8 punti rispetto alla valutazione del 12 dicembre.

Da notare che gli elettori della vecchia maggioranza Pdl-Lega si ritrovano uniti oggi in una sorta di "opposizione" a Monti. La fiducia nel premier di chi vota Lega è infatti al 28% e quella degli elettori Pdl – partito che pure appoggia l'esecutivo – è poco sopra, al 30%. Tutti ampiamente sopra 'quota 50', invece, la fiducia del corpo elettorale degli altri partiti: in testa gli elettori del Terzo Polo con l'85% di fiducia, seguiti da quelli del Pd (78%) e dell'Idv (60%). Molto ampia, però, la quota degli indecisi e di coloro che non rispondono: il 53%.

Tornando alla fiducia complessiva in Monti, il risultato odierno (57%) segna una netta inversione di tendenza rispetto al trend in discesa che contrassegnava il governo da quando, prima della manovra, raggiunse il suo apice nella rilevazione dell'1 dicembre dello scorso anno con quota 62%. Con il varo della manovra, infatti, la fiducia era andata decisamente calando, arrivando prima al 58% (il 12 dicembre) e poi al 52% (il 7 gennaio scorso).

Resta sostanzialmente invariata la fiducia nel complesso del governo: era al 54% il 12 dicembre ed è ora al 55%, merito di una diminuzione degli indecisi dall'11 al 10%. Non cambia infatti la quota di coloro che hanno poca o nessuna fiducia nell'esecutivo, stabile al 35%.

Quanto ai singoli ministri, la maggior parte è ancora poco conosciuta dagli italiani, tanto che quelli a poter essere quotati dall'istituto sono solo otto. Sopra 'quota 50' sono in cinque: in testa ci sono il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri (al 53%, in calo di 2 punti) e il responsabile della Cooperazione Andrea Riccardi (al 51%, con un balzo in avanti di 3 punti), seguiti ex aequo al 50% dai ministri per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda (in calo di 4 punti), del Lavoro Elsa Fornero (che subisce un tracollo di ben 8 punti) e dello Sviluppo Corrado Passera (in salita di 4 punti).

Sotto la "sufficienza" i ministri della Giustizia Paola Severino (46%, in calo di 2 punti), dell'Istruzione Francesco Profumo (45%, invariato) e dell'Ambiente Corrado Clini (37%, invariato). Tutti gli altri, come si diceva, non sono presi in considerazione essendo troppo poco conosciuti dagli intervistati.

Il sondaggio è stato effettuato da Ipr Marketing per Repubblica.it tra il 26 e il 28 gennaio su un 'Panel Omnibus', rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, attraverso 1.000 contatti attraverso panel telematico con l'ausilio del sistema informatico Tempo Reale (Mobile Assisted Web Interview) con questionario strutturato. Il margine di errore, positivo o negativo, è del 3,3%.

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