Sondaggio: Matteo Renzi fiducia in calo sotto al 50%. Beppe Grillo ultimo al 17%

Sondaggio: Matteo Renzi fiducia in calo sotto al 50%. Beppe Grillo ultimo al 17%
Sondaggio: Matteo Renzi fiducia in calo sotto al 50%. Beppe Grillo ultimo al 17%

ROMA – Perde una fetta di fiducia Matteo Renzi a giudicare dall’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli pubblicato da Repubblica: oggi Renzi ha la fiducia del 49% delle persone che hanno risposto alla rilevazione, a ottobre era al 54%. In crescita costante Matteo Salvini mentre le divisioni e le espulsioni pesano su Beppe Grillo ultimo con il 17%. Scrive Pagnoncelli:

Il premier arretra di 5 punti rispetto ad ottobre, passando dal 54% al 49% e, sebbene prevalgano sia pure di poco i giudizi positivi, è la prima volta che Renzi scende al di sotto della fatidica soglia del 50%. Al secondo posto si conferma Salvini che aumenta il proprio consenso di 5 punti (da 28% a 33%) riducendo in misura Il premier arretra dal 54% di ottobre al 49% significativa la distanza da Renzi: a fine ottobre era di 26 punti mentre oggi è di 16. Al terzo posto si colloca Giorgia Meloni, gradita dal 28% degli italiani, seguita da Berlusconi (25%) e Alfano (22%). Chiudono la graduatoria Vendola, apprezzato dal 18% degli italiani (in aumento di 3 punti), e Grillo con il 17% di consenso (in calo di 2 punti).

L’articolo prende in esame i possibili motivi del calo di fiducia in Renzi:

Il presidente del Consiglio perde consenso soprattutto presso i segmenti sociali più toccati dalle difficoltà economiche (piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e disoccupati) e in parte anche tra gli elettori del Pd (come Anche dopo le regionali Berlusconi mantiene il proprio consenso conseguenza del Jobs act) mentre si consolida il gradimento tra le persone meno giovani e i pensionati. Ma la vera sfida, come sempre, è rappresentata dal ceto medio che in questa fase, dopo aver ridotto le spese, modificato gli stili di consumo e fatto importanti sacrifici, si è adattato alla crisi, ha ridotto le proprie aspettative e si accontenta della condizione attuale che si è assestata mentre, al contrario, è convinto che il Paese sia in declino e paventa un ulteriore peggioramento della situazione. È questo il punto più critico: il futuro dell’Italia, come dimostra l’andamento dell’indice di fiducia Istat che dal giugno scorso è in forte calo (dopo un semestre di crescita), ma diminuisce solo nella componente riguardante il clima economico del Paese, non quello personale che rimane pressoché stabile.

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