Sondaggio per il 25 aprile: 2 italiani su 3 sono convinti antifascisti. Soprattutto i giovani. Il 64% dei cittadini ha celebrato la Liberazione con la convinzione di appartenere a questa festa.
Questi i dati della rilevazione dell’Istituto Piepoli per QN. La domanda più gettonata: ma gli italiani sono davvero divisi sull’antifascismo? Piepoli è chiaro: ”Dal nostro sondaggio emerge quella che potremmo definire una solida maggioranza di antifascisti, composta da 2 italiani su 3, sostanzialmente sovrapposti a coloro che si riconoscono nella Festa e si sentono coinvolti dal 25 aprile. A questi, oltre a una piccola quota di incerti, si contrappone 1 italiano su 4 che si riconosce poco o per nulla nella definizione di antifascista”.
IL NUOVO AVVERSARIO DELL’ANTIFASCISMO
Dal sondaggio Piepoli emerge un nuovo avversario dell’antifascismo. Spiega il presidente:” Si, dal nostro sondaggio sembra proprio emergere un nuovo avversario dell’antifascismo. È l’indifferenza, la sfiducia nei confronti della politica che rischia di trasformarsi in diffidenza verso le istituzioni e il concetto stesso di democrazia “.
LA FRATTURA TRA ELETTORI DEL PD E DEL M5S NEL SONDAGGIO
Il sondaggio conferma quanto è acclarato da sempre e cioè che a definirsi antifascisti è tutto l’elettorato di Centrosinistra: il 92%, praticamente tutti. Anche 9 elettori pentastellati su 10 sono d’accordo. Nel Centrodestra invece si scende a quota 65%. “ A fare più fatica a identificarsi nel concetto di antifascista sono coloro che in questo momento non si riconoscono in nessun partito e non hanno collocazione politica: gli antifascisti convinti sono solo il 36% dei non votanti”.
LA RICETTA PER I PARTITI
La rilevazione dell’istituto Piepoli (azienda leader in metodologie di ricerca, attiva dal 1965) consegna anche una buona notizia: la volontà dei partiti di coinvolgere i cittadini al dibattito politico per portare la gente a votare, dare loro una ragione per farlo. Ad un mese dal voto europeo, le stime prevedono che ad andare a votare sarà meno di 1 elettore su 2. Cioè peggio di quanto si è visto alle regionali in Basilicata.