Spending review e tagli alle scorte: in Italia le hanno 550 persone

Pubblicato il 13 Giugno 2012 - 20:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono poco più di 550 le persone sottoposte a scorta o tutela in Italia. Ad esse sono dedicati oltre 2mila uomini delle forze dell'ordine e militari che quotidianamente si alternano nei servizi di protezione.

I numeri aggiornati sugli scortati sono stati forniti nel corso della riunione del 17 maggio scorso del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto al Viminale dal ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri.

In quell'occasione c'è stata una revisione del quadro tutelati, all'indomani dell'attentato all'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rivendicato dagli anarchici e degli attentati alle sedi di Equitalia.

Il ministro ha confermato ''l'esigenza di mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza, rafforzando i dispositivi di sicurezza nei confronti di obiettivi sensibili e di persone esposte a specifico rischio''.

Le indicazioni sulle personalità da proteggere arrivano dalle prefetture sul territorio all'Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale) che dispone le misure di tutela. Queste ultime sono diverse a seconda del livello di protezione che richiede il personaggio da tutelare.

Si va dal primo livello, indicato come ''rischio imminente ed elevato'', che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di ''basso rischio'', che prevede un'auto non blindata e un autista.

Le scorte lievitano – secondo quanto lamentano sindacati di polizia – anche perché è difficile toglierle: ad esempio, a chi ha un incarico istituzionale viene assegnata la tutela, ma capita spesso che, una volta cessata dalla carica, la persona continui a godere della scorta.