Settembre, toc-toc: chi bussa? E’ la Squadra Pdl e la Pattuglia Pd

Settembre, toc-toc: chi bussa? Ma è “Porta a Porta!”. Non la televisione che non è ora e nonna infatti non ci si è ancora addormentata davanti. E’ “Porta a Porta” dal vivo, quelli che bussano alla tua porta, quella di legno, con la serratura, insomma quella di casa. Due “Porta a Porta” al tempo di uno: quello del Pdl e quello del Pd, entrambi al citofono e poi sull’uscio. Entrambi gli Stati Maggiori sono al pensoso e frenetico lavoro: trapela che la prima questione è a che ora bussare. I due Stati Maggiori si marcano stretti, ma zioni di “intelligence” reciproca sembra abbiano svelato una comune e concorrenziale decisione: si bussa al far della sera, anzi un po’ prima, un po’ prima di cena ma non troppo. Con la consulenza di valenti sociologi e sondaggisti si è stabilito in casa Pdl e Pd che al mattino nelle case trovi soprattutto badanti, colf e anziani. Le prime non votano, i secondi non aprono. Se vuoi trovare a casa consistenti spezzoni di famiglia, allora l’ora è tra le 17,00 e le 19,00 a seconda della latitudine nella penisola.

Arriva la “Squadra Pdl”. I generali che hanno pianificato l’operazione: “Bussa, sorridi e incassa”, sottotitolo “Apri e ti sarà dato”, hanno stabilito che la “Squadra” sia formata da almeno quattro “soldati della convinzione”. Tra loro obbligatori una donna preferibilmente giovane e un giovane anche se maschio. Indiscrezioni e fughe di notizie riservate quanto strategiche fanno trapelare che la donna giovane è meglio se in tubino nero, l’uomo giovane è meglio se in giacca attillata ma senza cravatta. Gli altri due? Una partita Iva e un personal training che lavora in una Spa? Sarebbero l’ideale, comunque si può comporre a piacere.

Arriva la “Pattuglia Pd”. Numero imprecisato. Caldamente consigliati tra i componenti un gay e un extracomunitario. Che però non somiglino troppo a un gay ed extracomunitario ci si raccomanda. Poi un operaio ma non si trovano, un professore di scuola e, magari, un cattolico. Ordine rigido: non superare l’età media di 40 anni nella “Pattuglia”. Mission impossibile o quasi.

Dunque, bussano. Da dentro casa superticiale perplessità: quelli di Scientology? No, non aprire, quelli chiedono soldi. Ma no, chi li ha mai visti, mica abbiamo scritto Cruise sulla targhetta dei nomi e della Posta. I testimoni di Geova? No, sono secoli che non passano più. Quelli del gas? Ma figurati, il contatore è in fondo alle scale. Ecco, quelli dei nuovi contatori automatici della luce, quelli che se fai la lavatrice alle tre di note risparmi. Devono essere loro. Ma non saranno ancora una volta quelli del Folletto che tutto aspira? La prima battaglia si svolge tra perplessità e pigrizia da una parte e curiosità morbosetta dall’altra. Alla fine qualcuno apre e “Squadra” e “Pattuglia” entrano.

Squadra Pdl: “Cari amici e italiani, non possiamo permettere si interrompa il cammino delle riforme del nostro amato e bellissimo paese…Il governo ha pulito Napoli, riedificato L’Aquila, arrestato i mafiosi, fermato la crisi economica, vogliamo forse smettere?”.

Famiglia: “No, per carità, continuiamo”.

Squadra: “Non lo fanno lavorare il Presidente…Ve ne accorgete anche voi che c’è ogni giorno un ostacolo: la vecchia Costituzione, i magistrati di sinistra, l’invidia per i ricchi e per i belli, la Rai tutta di sinistra e (la voce della Squadra qui si fa confidenziale) i traditori”.

Famiglia: “Povero Presidente (qualcuno pronuncia il “povero” con accento ironico ma comunque solidale). Però ‘sta Costituzione, che palle!”.

Squadra: “Ecco, voi siete il popolo, i sovrani”.

Famiglia: ” Piano con le parole, sovrani noi, ma se…Ma diteci dei traditori”.

Squadra: “Persi appresso alle donne e alle case”.

Famiglia: “Sì, Montecarlo e la Tulliani. Però anche quella lenza di Silvio con le donne (qualcuno della famiglia dà di gomito a qualcuno della Squadra). E le case: Scajola, Lunardi e quell’altro che si era fatto la banchetta, Verdini mi pare. Ma quelli non stanno con voi?”.

Squadra: “Quelli non hanno tradito”.

Famiglia, per un momento dispettosa: “Un sacco di traditori: Follini, Casini, Fini, un’epidemia. Come mai?”.

Squadra: “Sono la vecchia politica”.

Famiglia: “Ah, ecco. Parliamo di tasse e posti di lavoro?”.

Squadra: “Dateci il voto e abbasseremo le tasse e moltiplicheremo fabbriche e uffici”.

Famiglia: “Bello, però l’abbiamo già sentita, da circa 15 anni”.

Squadra: “Colpa degli altri governi”.

Famiglia: “Eppure mi pareva da tanto al governo ci fosse Berlusconi”.

Squadra: ” Ecco, Berlusconi, abbiamo per voi una sua lettera, personale, autografata. Lui vi sorride anche se gli fanno del male, avete letto su Il Giornale di Feltri, quella Veronica che non le basta una montagna di soldi”.

Famiglia: “Un’arpia, una vergogna. Scusate, questa storia dei processi da cancellare?”.

Squadra: “Processi? Agguati giudiziari: è legittima difesa”. Allora, siete con noi o siete comunisti?”.

Famiglia: “Ah, ecco: ognuno fa come gli pare e nessuno si stanchi a pensare”.

Pattuglia Pd: “Cari cittadini e italiani: la crisi del governo è manifesta, bisogna portarla in Parlamento”.

Famiglia: “Sì..? E a che serve portarla lì?”.

Pattuglia: “Insomma, serve…Comunque il governo non ha fatto nulla, anzi ha nascosto la crisi economica e taglia la spesa sociale e pensa solo ai fatti suoi, suoi di Berlusconi”.

Famiglia: “In effetti un sacco di chiacchiere. Ma voi chi siete?”.

Pattuglia: “Quelli del Pd!”.

Famiglia: “Cioè? Che fate voi sulle tasse? Dite che volete un’altra legge elettorale. Noi della legge elettorale ce ne freghiamo ma, così per curiosità, quale legge volete? E chi è il vostro leader, chi sta con voi, con chi vi alleate? Bello non tagliare niente come voi dite, ma i soldi dove li trovate, a chi li fate cacciare? E, già che ci siamo, se nonno diventa malato terminale secondo voi decide lui se e quanto campare o no? E se pupa resta incinta la pillola dedl quinto giorno, secondo voi, la tessera sanitaria gliela passa o no? E quei rumeni o senegalesi o marocchini non sappiamo che sono che si pisciano sotto nelle tane alla stazione, la vostra polizia li leva o non di lì?”.

Pattuglia: “Non  possiamo restringere e soffocare la vivacità del dibattito politico e la pluralità delle convinzioni civili in una secca e limitata risposta a queste questioni. Ci saranno sedei e luoghi, primarie…”.

Famiglia: “Ah, ecco, ognuno pensa quel che gli pare e non si fa nulla”.

Sarà un settembre meraviglioso nella case quando questi busseranno, la perfezione sarebbe se arrivassero insieme la Squadra e la Pattuglia: farli entrare, preparare caffè per tutti e cinepresa, anche quella del telefonino. Sarà Striscia la Notizia a domicilio, Zelig al naturale, Totò, Peppino e Sordi artigianali ma risorti. Dai bassi di Catania ai paesini della Locride, dalla piana di Nuoro a Casal di Principe, dal Vomero ai Parioli, nelle valli bergamasche e sulla collina torinese, in spiaggia a Rimini e in piazza in Irpinia sarà ovunque e per chiunque un grandissimo, gratuito spettacolo comico. L’altra sera il tg de la Sette, a proposito del doppio Porta a Porta di settembre titolava: “Panico tra i portieri”. Chi ha fatto quel titolo ricordava i tempi de “Il Male”, giornale satirico che ai tempi di Tangentopoli titolò: “Scatta l’ora legale, panico tra i socialisti”. Erano i titoli irriverenti, immaginari e paradossali dell’era appunto di Tangentopoli. Ora che siamo a “Comicopoli”, l’era in cui si traveste la propaganda da militanza e il cliente da cittadino, “Panico tra i portieri” è il titolo arguto ma realistico del Grande Avanspettacolo a domicilio. Il Pdl annuncia: “Andremo nelle case in trecentomila, anzi mezzo milione”. Il Pd comunica: “Mobilitemo tutti gli elettori delle primarie, un milione”. Manca solo il grido: “Tutto il cucuzzaro!”. Arriverà.

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