Stabilità, scontro sanità: tasse su per Regioni in deficit

Stabilità, scontro sanità: tasse su per Regioni in deficit
Stabilità, scontro sanità: tasse su per Regioni in deficit

ROMA – Il blocco all’aumento delle tasse locali previsto nella Legge di Stabilità 2016 varrà per tutti, fatta eccezione per le Regioni in disavanzo sanitario. E’ la nuova polemica scoppiata intorno al testo della manovra che proprio in queste ore sta subendo le ultime limature prima di approdare al Quirinale per la firma del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Cosa vuol dire? Il rischio è di un rincaro dei ticket nelle Regioni che più soffriranno della revisione delle risorse destinate alla sanità. A chiarire la questione è stato il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, intervenendo alla Telefonata di Belpietro. L’aumento delle tasse è qualcosa che “non deve succedere – ha precisato il sottosegretario – ma questo è uno spazio che deve essere lasciato aperto ove ci siano problemi di gestione della sanità”. “Tutte le altre imposte – ha puntualizzato Zanetti – sono bloccate”.

Più precisamente, ha spiegato il coordinatore degli assessori al Bilancio Massimo Garavaglia, nelle Regioni in disavanzo sanitario ”la legge prevede un aumento automatico di addizionali Irpef e Irap, ma i presidenti e le giunte possono anche scegliere di agire sui ticket”.

“La possibilità di agire anche sulla leva dei ticket – ha sottolineato Garavaglia – è una scelta che fa capo ai presidenti e le giunte delle Regioni, mentre l’aumento delle addizionali Irpef e Irap, in questo caso, è un automatismo”. Ad ogni modo, ha aggiunto Garavaglia che è anche presidente del comparto Sanità della Conferenza delle Regioni, “va sottolineato che il disavanzo in Sanità non sempre è frutto di malgoverno, ma anche di un’eccessiva riduzione del Fondo sanitario. E con questa Legge di Stabilità – ha concluso – il Fondo sanitario nazionale arriva al 6,6% del Pil, segnando un record in negativo negli ultimi anni, anche considerando che in Paesi come Francia e Germania tale percentuale sul Pil supera l’11%”.

Mentre il presidente dimissionario della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, afferma: “L’aumento del Fondo sanitario rispetto allo scorso anno è pari a 1 miliardo (ma erano 3 in più quelli previsti dall’accordo di luglio in Conferenza Stato Regioni), e tuttavia l’aumento è tale se non include i Lea (Livelli essenziali di assistenza), che costano 800 milioni; il Fondo può diventare invece incapiente se i contratti dei medici (pari a 400 milioni) e i farmaci innovativi e per combattere l’epatite C (complessivamente 1 miliardo le due voci) sono a carico del Servizio Sanitario nazionale”.

“Una risposta da parte del Governo non è irrilevante per capire se questo miliardo in più messo in Legge Stabilità nel Fondo sanitario è sufficiente o no”, ha concluso.

Intanto il premier Matteo Renzi, procede spedito alla meta: “Le chiacchiere stanno a zero – taglia corto su Facebook – l’economia no, avanti tutta amici. C’è ancora molto da fare, ma questa è proprio la volta buona”.

Queste le ultime novità nella bozza della Legge di Stabilità, secondo quanto riportato dall’Ansa

Scure su turnover, si ferma a 25% – Scure sul turnover nella P.A. Per tutto il triennio 2016-2018 si assottiglia ancora, scendendo al 25% della spesa del personale pensionato l’anno precedente. E’ una percentuale più ristretta sia rispetto alla situazione attuale (60% il 2016, 80% in 2017 e 100% in 2018) che alle precedenti bozze.

Surplus canone Rai va a fondo calo tasse – Per gli anni dal 2016 al 2018 le eventuali maggiori entrate derivanti dal canone Rai dopo il suo inserimento nella bolletta, rispetto a quanto iscritto nel bilancio di previsione per il 2016, restano all’erario per essere destinate al fondo per la riduzione della pressione fiscale.

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