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Stadio Roma, Raggi ascoltata di nuovo in procura. Bonafede: “Lanzalone scelto da lei”

Virginia Raggi ansa
Virginia Raggi (foto Ansa)

ROMA – Convocata per “fatti nuovi emersi nelle ultime ore”. C’è questo dietro la seconda audizione in Procura della sindaca di Roma Virginia Raggi [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play], sentita circa 60 ore dopo la prima convocazione dagli inquirenti titolari della maxinchiesta sullo stadio della Roma.

La Raggi si è intrattenuta per circa 45 minuti nell’ufficio del procuratore aggiunto Paolo Ielo alla presenza del pm Barbara Zuin. Così come per il primo atto istruttorio anche in questo caso il tema del confronto si sarebbe sostanzialmente limitato alla figura di Luca Lanzalone, il superconsulente “de facto” scelto dall’amministrazione pentastellata per seguire il dossier stadio ma che in pochi mesi aveva allargato il suo campo d’azione anche in altri ambiti: “Era lui il vero assessore”, ha detto ai pm l’allora titolare dell’urbanistica Paolo Berdini che poi lasciò proprio perchè in rotta di collisione sul progetto stadio.

La seconda convocazione, che rappresenta un nuovo colpo di scena nell’indagine, potrebbe essere legato a quanto Lanzalone ha raccontato, sempre venerdì, al gip nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. L’avvocato genovese ha parlato per oltre tre ore durante le quali avrebbe ricordato le varie fasi del suo arrivo a Roma e gli snodi della trattativa per modificare il megaprogetto presentato dal costruttore Luca Parnasi.

Insomma il suo ruolo nell’amministrazione che, a quanto risulterebbe dalle carte, non era normato da un contratto. La Raggi, venerdì, aveva ribadito che a presentarle Lanzalone erano stati gli esponenti degli M5S, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, quando, all’inizio del 2017, si occupavano per il Movimento degli enti locali. “Dopo l’arresto di Marra ci fu uno scossone in Campidoglio, questa è una cosa nota – aveva dichiarato il sindaco i giorni precedenti – e quando chiesi un approfondimento sul concordato preventivo per alcune partecipate del Comune, Fraccaro e Bonafede mi presentarono l’avvocato Lanzalone. Lui ci ha aiutato tantissimo a capire come stavano le cose sulla cubatura”.

Intanto Alfonso Bonafede, ai microfoni di Otto e mezzo su La7, ribadisce la sua estraneità all’inchiesta. Di ministro della Giustizia spiega di “non avere niente da chiarire. Ho letto ricostruzioni fantasiose sul mio silenzio, che è dovuto solo al fatto che questa inchiesta non ha nulla a che vedere con me”.

E a proposito del ruolo dell’ex presidente dell’Acea ribadisce: “Luca Lanzalone? Lo ha scelto la sindaca Raggi. Gliel’ho presentato io insieme a Fraccaro. Siccome conoscevo un bravo avvocato l’ho presentato e lei, come sindaca, ha ritenuto di avvalersene”.

Sullo sfondo della seconda convocazione in procura per la Raggi, anche l’aspetto legato al rapporto mai “formalizzato” tra il Campidoglio e il professionista che non avrebbe ricevuto mai una investitura ufficiale per il lavoro svolto come consulente. Una situazione che per chi indaga non ha, però, profili di natura penale. Lo stesso Lanzalone in alcune intercettazioni allegate alle indagini sembra lamentarsi di questa situazione.

Vediamo di capirci allora – afferma al telefono parlando con un suo collaboratore dopo alcune richieste arrivategli da un assessore – noi già vi stiamo dando una mano su un milione di cose gratis Perché vorrei far presente, non ci pensa mai nessuno…però dico….noi abbiamo ricevuto una cosa da una sola persona che si chiama Virginia Raggi e che mi ha nominato nel Cda di Acea”.

Per quanto riguarda gli arrestati, è attesa entro mercoledì la decisione del gip sulla richiesta di scarcerazione avanzata, tra gli altri, dallo stesso Lanzalone e dall’ex assessore regionale del Pd, Maurizio Civita. Su questa richiesta la Procura sta valutando di dare parere negativo. Intanto venerdì è fissata l’udienza davanti al tribunale del Riesame per uno degli arrestati legato al gruppo Parnasi. Gli inquirenti, in questo ambito, depositeranno carte con ulteriori risultanze investigative.

Continua intanto la polemica politica. Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina ha invitato la Raggi “a lasciare il campo: la sua responsabilità politica è evidentissima. Roma è una città allo sbando”.

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