Stamina, scienziati contro Parlamento: “Attenzione a metodi non sperimentati”

Pubblicato il 3 Maggio 2013 - 18:05 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Scienziati contro il Parlamento sul metodo Stamina: “Attenzione a metodi non approvati né sperimentati”. Si può sintetizzare così l’appello firmato da alcuni scienziati. Dopo l’approvazione in Senato del Decreto Balduzzi sulla vicenda Stamina, lo scorso 10 aprile, la comunità scientifica internazionale ha infatti risposto duramente, evidenziando tutte le problematiche che farebbe emergere ”un uso indiscriminato di protocolli di cura non approvati né sperimentati”.

Venerdì, in attesa che anche la Camera si pronunci sul Decreto, gli scienziati tornano a farsi sentire con una lettera in cui definiscono ”irresponsabile” l’approvazione di metodi non validati scientificamente, e affermano quanto sia ”sconcertante che il Senato abbia permesso l’uso di terapie che non abbiano seguito esperimenti o vigilanza appropriati”. La lettera è stata pubblicata su EMBO Journal, organo di un’associazione tra oltre 1.500 esperti internazionali e che fa parte della rivista scientifica Nature.

”Le cellule staminali – spiega Paolo Bianco, professore di Patologia alla Sapienza di Roma e tra i 13 firmatari del documento – possono offrire opportunità senza precedenti per sviluppare nuove cure verso molte malattie ad oggi inguaribili. Ma ci vorrà tempo. Ad ogni modo, solo una scienza rigorosa e dei severi controlli possono assicurare che ciò che scopre la scienza diventi una terapia sicura ed efficace”. Approvare il decreto per utilizzare i protocolli della Stamina Foundation, che come ricordano gli stessi esperti ”non hanno dimostrato la loro efficacia”, potrebbe portare ”ad un pericoloso precedente per i pazienti che cercherebbero di essere trattati con altre terapie a base di staminali in Europa o in altri Paesi”.

Ancora più dura la posizione di Elena Cattaneo, direttrice del centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano, secondo la quale ”i trattamenti basati su metodi irrazionali e non verificati, che non siano stati validati o documentati scientificamente, non dovrebbero raggiungere i pazienti. Prevenire che accada è una specifica responsabilità delle autorità competenti in materia di salute e di ogni governo, che devono anche assicurarsi di non illudere i pazienti. I malati possono essere danneggiati o addirittura uccisi da cure che non si siano dimostrate totalmente sicure ed efficaci con trial clinici rigorosi. L’uso di medicine che non abbiano seguito gli standard più alti possibili – conclude – è un comportamento irresponsabile”.