Veneto, Zaia difende lo Statuto: “Altro che leggi razziali. Un senegalese vale quanto un trevigiano”

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

”Vedo fior di luminari sgolarsi su un documento che neppure hanno letto. La verità è che nella nostra nuova carta fondante non c’è differenza tra chi è nato in Senegal e chi è nato a Treviso”. Il governatore del Veneto Luca Zaia interviene sulle polemiche per la bozza di statuto presentata da Pdl e Lega Nord e respinge le accuse di ”leggi razziali”.

”Mi sento profondamente offeso da chi paragona larvatamente le nostre leggi alle leggi razziali”, dice Zaia in un’intervista al Corriere della Sera. Per dirsi veneto, spiega, ”credo che ci voglia una decina d’anni di residenza. Se vuoi investire su una comunità devi investire sulle persone, ma non puoi neppure creare le condizioni perché ogni mattina ne arrivino altre mille”.

Sugli esami ipotizzati per chi acquisisce la cittadinanza con il matrimonio, ”io non troverei scandaloso che uno come Amauri sostenga un esame per dimostrare di conoscere quei principi fondanti che uno nato da queste parti beve con il latte materno”. Nell’intervista Zaia torna a sottolineare l’importanza del federalismo. ”Senza, si va al default. Lungi dall’essere promotori della secessione, i governatori della Lega sono un catalizzatore positivo del malcontento dei cittadini per gli sprechi mai tagliati e le perpetue magagne del sistema. Ma se si va al default – avverte – anche noi saremo scavalcati da destra e da sinistra.

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