ROMA – Stefania Giannini, ex rettrice dell’Università per stranieri di Perugia, poi senatrice e segretario di Scelta Civica, è la nuova ministra dell’Istruzione. Ancora un rettore alla guida del dicastero di viale Trastevere, toscana come il ministro uscente Maria Chiara Carrozza (è nata a Lucca il 18 novembre 1960), è una linguista e glottologa.
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Giannini ha alle spalle 20 anni di attività nelle università. Nel 1991 è diventata Professore Associato di Glottologia e Linguistica. Docente ordinario nel 1999 ha diretto il Dipartimento di Scienze del Linguaggio tra il 2000 e il 2004. Il primo ottobre 2004 é diventata rettrice a Perugia, carica ricoperta fino all’aprile del 2013.
Nel suo curriculum vanta diverse esperienze internazionali: nel 2005 diventa rappresentante per l’Italia nel Comitato di Selezione del programma Erasmus Mundus presso la Commissione Europea fino al 2009. Nello stesso anno entra a far parte del Tavolo Interministeriale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri ed è membro del Comitato di orientamento strategico per le relazioni scientifiche e culturali fra Italia e Francia.
I problemi irrisolti che trova nel settore dell’istruzione sono parecchi. I soldi a disposizione pochi. La questione degli ex Lsu, la contrattazione per la copertura degli scatti di anzianità dei docenti, i decreti attuativi del decreto Istruzione sono alcune fra le questioni più urgenti con le quali dovrà fare i conti il nuovo ministro al quale toccherà pure affrontare il non secondario nodo del rinnovo del contratto di lavoro del comparto.
Sul fronte dell’università il nuovo Governo dovrà portare avanti il riordino delle specializzazioni mediche. Oggi é arrivato il parere del Consiglio di Stato e il ministro Carrozza ha firmato il decreto per il concorso nazionale di accesso alle specializzazioni 2014.
In sospeso anche il destino del decreto ‘scatti’ (in discussione al Senato) così come entro giugno va chiusa appunto all’Aran la contrattazione per la copertura degli scatti degli insegnanti. E’ pronto il bando per il secondo ciclo del Tfa ordinario ma manca il via libera del Tesoro, mentre è al Consiglio di Stato il decreto che modifica in parte il Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti.
Resta sospeso anche il bando per i ricercatori ‘senior’ che è pronto ma dovrà fare il suo iter mentre attende il passaggio al Cipe il Programma nazionale della ricerca. Sulla rampa di lancio resta, infine, la Costituente della Scuola.
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