Stop soldi ai partiti: ipotesi 2 per mille, sgravi ai contributi volontari

Pubblicato il 29 Maggio 2013 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA
Lo stato non darà soldo ai partiti ma erogherà servizi

Stop soldi ai partiti: ipotesi 2 per mille, sgravi ai contributi volontari

ROMA – Stop soldi ai partiti: ipotesi 2 per mille, sgravi ai contributi volontari. Questa settimana il Consiglio dei ministri approverà il testo sulla riforma del finanziamento dei partiti. Lo ha annunciato il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello alle commissione Affari costituzionali di Camera e Senato. Il ministro ha parlato di una “notevolissima cura dimagrante per i partiti”.

Verrà data attuazione dell’articolo 49 della Costituzione con una disciplina degli statuti dei partiti che garantisca regole di trasparenza e democrazia interna. Inoltre, a fronte dell’eliminazione dei finanziamenti pubblici (via i rimborsi elettorali) e tenendo conto di quelli che Quagliariello definisce i “costi incomprimibili della democrazia”, si sta studiando come indirizzare e aumentare la contribuzione volontaria, magari portando al 2 per mille  la quota che il contribuente/elettore può versare in favore dei partiti nella dichiarazione dei redditi.

 

Anche la contribuzione volontaria diretta sarà incentivata: la massima elargizione possibile è posta a 10 mila euro, con una deducibilità fiscale che potrebbe giungere al 50% per le piccole donazioni e uno sgravio limitato al 26% per quelle più consistenti. Altre risorse potrebbero essere destinate ai partiti attraverso la fornitura di maggiori servizi da parte dello Stato e un ‘minimo’ contributo alle forze politiche a fronte di spese rendicontate.

Il principio base, cioè l’eliminazione del finanziamento diretto ai partiti, significa che lo Stato non darà più soldi direttamente alle tesorerie dei partiti, ma erogherà servizi, mettendo a disposizione sedi, spazi televisivi e informativi, attività di formazione. Se il disegno di legge dovesse incontrare eccessive resistenze in Parlamento, Enrico Letta utilizzerà l’arma del decreto legge.