E lo storico disse: “Dio ha voluto suo figlio nascesse da puttanieri”. La risposta “alta” alle “moraliste di piazza”

Un cartello alla manifestazione delle donne

ROMA – Delle donne domenica in piazza Berlusconi ha detto: “Vergogna”. E molte delle donne di lotta e di governo del Pdl, prima tra tutte la Santanché, hanno spiegato che queste donne sono “oggi diventate bigotte dopo esser state trasgressive”. Insomma poiché a venti anni scoprirono che il sesso si poteva fare anche fuori dal matrimonio, dal momento che il matrimonio non lo vollero più indissolubile, visto che con la pillola decisero che sesso e procreazione non erano più fratelli gemelli, allora hanno perso il diritto di meravigliarsi e lagnarsi perché figlie e nipoti con il sesso ci fanno carriera. Contro i “moralisti bigotti” c’è stata sabato a Milano una mobilitazione “alta e culturale”. Eccone alcuni passaggi ed esempi.

Lo storico Camillo Langone ha detto: “Se Dio ha voluto che suo figlio nascesse da una simile genia di porci e puttanieri ci deve essere una ragione”. Aveva appena finito di citare episodi e scritture della Bibbia, con sovrani e profeti antesignani della “famiglia allargata” ad amanti e concubine. Quindi, nessun “moralismo” su Berlusconi che anzi vanta illustrissimi e altolocati precedenti. Vittorio Sgarbi si è detto tentato dall’organizzare una manifestazione delle “donne e amanti di Silvio, per contare davvero quante donne vorrebbero andare ad Arcore”. Evidente l’intenzione di Sgarbi di sottolineare come queste sarebbero più di quelle “moraliste” e “radical chic” secondo la Gelmini. Mario Mantovani, coordinatore lombardo del Pdl, ha detto: “Ve lo dico come sindaco e uomo di governo: chi non ha mai fatto una concussione, chi non ha mai chiamato il Prefetto o il Questore per un ricongiungimento familiare, per una ragazza, una famiglia?”.

E’ questa la risposta “alta e culturale” al “moralismo”, scandita tra la manifestazione contro il “Palazzo di ingiustizia”, cioè la Procura di Milano, e il teatro Dal Verme sul cui palcoscenico Giuliano Ferrara ha appeso la nuova bandiera dei “Vivi” contro le anime morte e cioè la mutanda. La risposta “bassa” erano stati gli slogan e i cartelli: “Russia, Russia”, “Comunisti carogne tornate nelle fogne”. Ma questa era roba “di pancia”, invece la mutanda, il Dio discendente dai puttanieri, l’adunata della maggioranza, cioè delle donne e amanti di Silvio e alzi la mano chi non telefona al Questore o al Prefetto sono roba di cervello fine e raffinato gusto, insomma Giuliano Ferrara, cui ognun riconosce in questo paese raffinata e celebrata cultura.

Delle donne domenica in piazza Berlusconi ha detto: “Vergogna”. Romano Prodi ha detto che sono la prova del “risveglio civile”. Se è risveglio è risveglio confuso: risibili i paragoni e le analogie con i moti di piazza in Egitto, infantile e spesso pericolosa l’identificazione di ogni piazza con la rivelazione e manifestazione in terra del “giusto”, improbabile l’auto investitura ad “Italia migliore”. Però se quelle donne sono la “vergogna”, cosa sono quello storico della divinità puttaniera, quella manifestazione invocata delle donne che “vorrebbero andare ad Arcore”, quel politico che fa l’elogio della concussione, quella condanna “Russia, Russia” immemore dell’amico Putin, quell’intellettuale della mutanda in cui avvolgere, annusare e assolvere il “legno storto” dell’umanità?

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