Streaming Camera deputati: trasparenza costa 2mln € e nascono i primi dubbi…

Streaming Camera deputati: trasparenza costa 2mln € e nascono i primi dubbi...
Streaming Camera deputati: trasparenza costa 2mln € e nascono i primi dubbi…

ROMA – Nascono dubbi sullo streaming del lavoro delle commissioni alla Camera dei deputati. La ”trasparenza” totale dei lavori della Camera, cioè la trasmissione in streaming contemporanea delle sedute di tutte le 14 commissioni permanenti, costa 2 milioni di euro. Un costo non indifferente che è tra i temi emersi alla prima riunione del presidente della Camera, Laura Boldrini, con i presidenti delle commissioni.

Nella riunione del 18 giugno, svoltasi nella biblioteca del Presidente, la Boldrini ha illustrato la riforma del Regolamento della Camera che si è iniziato la discutere nell’apposita Giunta. Tale riforma ha una serie di obiettivi, come quello di razionalizzare i lavori della Camera, velocizzarne i tempi e assicurarne la maggior trasparenza possibile.

Oggi tutte le sedute dell’aula e delle Commissione sono rendicontate, e i resoconti sono accessibili sul sito internet della Camera. Per l’aula esiste già una diretta web mentre per le commissioni ci sono dei vincoli tecnologici. Solo 9 delle 14 commissioni hanno i dispositivi per la trasmissione in streaming (tutte hanno invece il circuito interno a Montecitorio che permette di seguire dall’interno del Palazzo), e la stazione di telecomunicazioni può trasmettere solo tre commissioni contemporaneamente. Il potenziamento di questa stazione e la predisposizione in tutte le commissioni dei dispositivi necessari costa 2 milioni di euro.

Qualcuno dei presidenti ha sollevato dubbi sull’opportunità di questa spesa. Ma un dubbio di diversa natura è stato sollevato da Manuela Ghizzoni (Pd), vice presidente della commissioni Cultura, e condiviso da altri presidenti. In commissione, dove si esaminano approfonditamente le leggi prima che giungano in aula, c’è sempre stato un clima di confronto e di ascolto anche verso le minoranze, grazie anche al numero ridotto di componenti. La diretta ”streaming” potrebbe indurre i deputati a mutare questo atteggiamento, in modo tale da non parlare più agli altri parlamentari bensì a chi segue i lavori sul web: ognuno parla ai ”suoi” in una sorta di reality.

 

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