Lo studente, il premier, il deputato Idv e quello Pdl: due pazzi e due pagliacci. Doppia coppia di scartine

Studenti in corteo

Lo studente sta a Piazza Venezia, alle spalle ha “Casa Berlusconi”, cioè Palazzo Grazioli. Di fronte ha le fila e lo striscione d’apertura del corteo. In mano un megafono, la postura è “sessantottina” ma il ritmo della voce arrocchita è da coro da stadio. Arringa, proclama: “Oggi le barricate le hanno fatte loro per difendersi da noi, li abbiamo costretti. Siamo riusciti ad entrare, una grande vittoria. Loro, il sistema, stanno cedendo. E’ la fine di un regime, l’inizio del nostro futuro”. Un pazzo. Lo studente è reduce dall’assalto al portone del Senato, intensamente vive la sua allucinazione: confonde un’incursione di piazza con la rivoluzione, se stesso con il popolo che si leva, la protesta, giusta o sbagliata che sia, con l’avvento della nuova era. Un pazzo che l’uditorio in piazza ascolta rapito.

Il premier sta prima davanti allo schermo tv e poi al telefono. Schiuma nervosismo indignato. Indignato perché la tv, niente meno che la Rai di Ballarò elenca tutte le volte che il governo e lui stesso hanno dichiarato risolta la questione dei rifiuti a Napoli. Sono fatti noti a tutti, filmati andati in onda più volte nei Tg, sono parole autentiche made in Berlusconi negli ultimi anni. Ma il premier non telefona in diretta per dire: ho fatto il possibile, vi spiego…Non per dire: faremo, sto facendo meglio…No, telefona irato per negare la realtà. Un pazzo che nega la realtà: “Lei, Floris, ha un metodo ma con me non attacca, il metodo della mistificazione”. Lui, il premier, ha altro metodo: il metodo folle di chi rompe lo specchio perché riflette e rimanda la sua immagine.

Il deputato dell’Idv si chiama Francesco Barbato. Porta in aula a Montecitorio un sacchetto nero di immondizia. Lo mostra, lo agita. Viene richiamato all’ordine una, due volte da Fini, poi invitato ad abbandonare l’aula. Lo fa soddisfatto e orgoglioso, si è guadagnato la sua giornata da clown, con una pallina rossa posticcia sul naso sarebbe stato perfetto. Il deputato del Pdl si chiama Carlo Ciccioli. Quando Barbato sta per uscire dall’aula decide in un lampo che i clown devono essere due, come sempre avviene sulla pista di un Circo che si rispetti. Raggiunge Barbato e gli allenta di mano una botta in testa. Poi va al tg della sera a rivendicare, soddisfatto anche lui, la furbizia esemplare del gesto.

Due pazzi e due pagliacci che parlano invasati di cose che non esistono, che negano la realtà, che praticano non l’ironia o la denuncia ma il ridicolo e il patetico. Una doppia coppia di scartine nel consunto mazzo di carte italiane.

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