X

La Consulta boccia i ‘superpoteri’ ai sindaci: dalle lucciole ai lavavetri, ecco le ordinanze più “originali”

di luiss_vcontursi |8 Aprile 2011 1:44

ROMA – La decisione della Corte Costituzionale, sollevata dal Tar del Veneto in merito a un’ordinanza anti-accattonaggio emessa dal sindaco di Selvazzano Dentro (Padova), riaccende di colpo i riflettori su una stagione che ha preso il via nel 2008 e che ancora oggi evidenzia un certo piglio in termini di ‘creatività’. Ma la decisione della Consulta, che ha bocciato la legge 125 del 2008, pare mettere la parola fine a una serie di provvedimenti che hanno interessato molti comuni italiani, da più piccoli ai più grandi.

Dal 2008 a oggi in nome della sicurezza, oltre alle ordinanze anti-accattonaggio e anti-lucciole che hanno interessato anche aree metropolitane come Roma e Milano, sono state emesse numerose delibere e ordinanze. Eccone alcuni esempi.

TREVISO – Molte le trovate di Giancarlo Gentilini, sindaco-sceriffo per eccellenza, che dal lontano 1997, quando fece togliere le panchine su cui usavano attardarsi gli immigrati alla recente ordinanza anti-burqa, non ha mai smesso di far parlare di sè.

PADOVA – Su indicazione del sindaco Flavio Zanonato viene emessa un’ordinanza che prevede provvedimenti contro i lavavetri, i clienti delle prostitute e lo spaccio di droghe.

FIRENZE – Ordinanza comunale contro i lavavetri e i vu cumpra’; nuovo regolamento di polizia urbana che proibisce di sdraiarsi per terra ostruendo il passaggio.

CORTINA D’AMPEZZO – La giunta comunale approva un provvedimento che proibisce la presenza di questuanti e falsi ‘promotori sociali’ dalle vie del centro storico con lo scopo di contrastare le molestie contro cittadini e turisti.

TRIESTE – Ordinanza del sindaco Roberto Dipiazza contro l’accattonaggio e i lavavetri.

CITTADELLA (Padova) – Ordinanza del sindaco Massimo Bitonci ‘anti-sbandati’, che lega la concessione della residenza a Cittadella al possesso di un reddito minimo (5 mila euro) per vivere. Un’ordinanza analoga viene firmata dai sindaci (appartenenti alla Lega Nord) dei comuni di Biassono, Cogliate, Lazzate, Lesmo, Lissone e Seregno.

ASSISI – Il sindaco Claudio Ricci vieta l’accattonaggio e il nomadismo.

VERONA – Un’ordinanza del sindaco Flavio Tosi vieta l’accattonaggio, pena la confisca del denaro proveniente dall’attivita’ illecita e una sanzione di 100 euro. Il primo cittadino propone inoltre multe da 500 euro per i clienti delle prostitute in strada.

VENEZIA – Un provvedimento comunale vieta di chiedere l’elemosina in citta’. Contemporaneamente viene avviata un’indagine per capire se dietro alle decine di accattoni che avevano scelto alcune vie strategiche per chiedere la carita’ non ci sia un vero e proprio racket.

BOLOGNA – Istituito il servizio dei ‘vigili di prossimita’, con 270 agenti armati con pistola, radio portatili e palmari.

VOGHERA – Vietato l’uso delle panchine pubbliche a partire dalle 23 a gruppi composti da piu’ di 3 persone.

MONZA – Istituite le guardie giurate, con divisa e pistola d’ordinanza, per motivi di sicurezza.

MILANO – Sanzionati con 500 euro di multa la prostituzione in strada, l’acquisto e il consumo di sostanze stupefacenti in luogo pubblico, l’accattonaggio molesto e il consumo di alcol.

CAVA DEI TIRRENI (Salerno) – Vigili urbani vengono dotati di cani pitbull per combattere criminalita’ e spaccio di droga.

MODENA – La polizia municipale viene munita di spray al peperoncino e di ‘baton’, il manganello estensibile bianco.

CHIARANO (Treviso) – Via libera alle ronde per il controllo del territorio costituite da volontari che si riuniscono nell’associazione ‘Veneto Sicuro’.

Scelti per te