'Svuota carceri', Severino: “E’ una tragedia morire di freddo in cella”

ROMA – Morire di freddo nelle carceri ''e' una vera tragedia''. Lo dice il ministro della Giustizia Paola Severino che in un' intervista alla Stampa sottolinea che ''l'emergenza del freddo rende esplosiva la realta' carceraria'', ma aggiunge che un nuovo indulto non risolve da solo l'emergenza.

Il Guardasigilli spiega di aver ricevuto un mese fa ''57 milioni che verranno spesi in caldaie, acqua calda, coperte e riscaldamento'' e precisa che nei tre casi di morti in cella denunciati qualche giorno fa non c'e' stato un chiaro rapporto causa-effetto con il freddo: ''sappiamo – spiega – che in un caso si e' trattato di tossicodipendenza e negli altri due sono intervenute cause naturali''.

L'emergenza carceri in ogni caso resta, prosegue, ma non e' un nuovo indulto che a suo avviso da solo puo' risolvere il problema e che comunque e' materia del Parlamento. Per Severino, occorrono ''una serie di interventi: deflazione, depenalizzazione, nuovi istituti, messa in prova, domiciliari''.

Proprio a proposito di quest'ultima misura, il ministro sottolinea che ricorrervi vuol dire riconoscere ''un principio fondamentale del nostro ordinamento per cui occorre ricorrere alla carcerazione solo quando le altre misure di limitazione della libertà' non siano idonee a garantire la difesa della societa'''.

Gli ospedali psichiatrici giudiziari, conclude, che saranno chiusi a marzo di quest'anno, saranno sostituiti da strutture che avranno ''una forte caratterizzazione terapeutica ma assicureranno comunque la custodia delle persone socialmente pericolose che hanno commesso delitti. Nessuno intende rilasciare potenziali serial killer'', spiega il guardasigilli.

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